Recensione: Virtuostic Vendetta
Sarebbe come sempre scontato, ripetitivo e noioso giudicare per l’ennesima volta, l’ennesimo disco di un chitarrista, straordinario quanto si vuole, ma dalle trite e ritrite ispirazioni malmsteeniane, ispirazioni che fino a ieri ne hanno contraddistinto lo stile e la discografia.
Coi tempi che corrono, scarsi soprattutto a livello di solisti di particolare spicco, sarebbe comunque insensato criticare un lavoro come “Virtuostic Vendetta”, parto di uno dei migliori musicisti del settore, sino ad oggi incatenato ad un’immagine che lo ritrae come insaziabile virtuoso e spericolato equilibrista delle sei corde – alla resa dei conti però – un pò avaro d’emozioni e varietà.
Almeno fino ad oggi dicevamo, almeno fino al songwriting di questa nuova fatica in solitaria.
Questa volta non si parla solamente di shred, di scale neoclassiche, di tecnica. Non si finirà a discorrere della solita scontata soggettività circa l’emozione che può donare uno stile inflazionato come pochi. “Virtuostic Vendetta” è, infatti, un album ricco di stili. Il flavour che permea l’intera opera sa di rock, di blues, di metal, di neoclassico e perchè no, anche di speed metal. Per restare all’interno della discografia fin qui prodotta dal chitarrista ex-Holyhell e Reign Of Terror, i brani sembrano rimbalzare tra lo stile iper-tecnico di “Guitar Dominance” e la magnificenza shred di “Speed Metal Messiah”, raggiungendo la punta qualitativa quando tendono verso ambiti più rockeggianti. Un sound che il guitar hero modella a seconda del caso, plasmandolo in rock/blues, in mid tempo (”Old School Throwdown”), in sonorità orientaleggianti (”The Dance of Kashani”) piuttosto che in un heavy metal dal gusto old style e dalle velocità tendenti allo speed.
Non si può allora, non render omaggio al primo disco della discografica davvero diverso dai precedenti, sia per stile, sia per intenzioni.
I propositi che precedentemente avevano l’obiettivo di metter in evidenza le grandi doti tecniche di cui l’axeman è fornito (si ricorda che ha insegnato presso il prestigioso Berklee College of Music di Boston) qui si orientano sul gusto. Non aspettatevi tuttavia, qualcosa in stile Bonamassa, Steve Morse piuttosto che Satriani. Pezzi dal sapore spiccatamente classico non mancano di certo, su tutti ”Fire and Brimstone” e ”Symphonic Pandemonium”, quanto un ibrido tra le produzioni che hanno fatto la storia dello shred (Vinnie Moore e Michael Angelo Batio) e quelle che hanno fatto quella dei guitar hero rock.
Stump non ha di certo esaurito il carburante che fino a ieri gli ha permesso di schiacciare il piede sull’acceleratore: di canzoni ad alto coefficinete di difficoltà ce ne sono, ma questi dodici pezzi non mancano anche dei momenti più tranquilli dettati da scale di gusto, da bending violentati dalla voglia di trasmettere passione, come non mancano le ballad. Insomma si cerca di far assaporare all’ascoltatore quel qualcosa in più che forse è sempre mancato nelle precedenti produzioni discografiche e il risultato finale è più che discreto.
“Virtuostic Vendetta” non potrà competere né con i migliori dischi prodotti di recente in campo guitr-hero, né con i grandi neoclassici a cui può solo continuare ad ispirarsi, ma è certo che si farà apprezzare da molti; finalmente non solo dagli shredder.
Una ventata di freschezza, una vera e propria vendetta contro l’insindacabile virtuosismo di molti chitarristi convinti che stupire d’esecuzione tecnica consacri l’essere.
Meno male che non va sempre così!
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Tracklist:
01 Chasing The Dragon
02 Pistol Whipped
03 The Dance of Kashani
04 Fire and Brimstone
05 The Beacon
06 Blackmore’s Boogie
07 Old School Throwdown
08 Allegro #2 in A Minor
09 Trigger Happy
10 Symphonic Pandemonium
11 The Witching Hour
12 Start Sorcery
Line Up:
Joe Stump – Chitarra
Jay Rigney – Basso
Jay Gates – Batteria