Recensione: Visions

Di Fabio Vellata - 8 Settembre 2008 - 0:00
Visions
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Anno: 2008
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84

Passano gli anni, cambiano le mode, ma i grandi fuoriclasse di un genere immortale come l’hard rock non perdono mai il loro fascino.

Questa volta a deliziare le nostre orecchie è mr. Danny “Tyketto” Vaughn, un altro dei massimi protagonisti dell’ondata hard fine anni ottanta / inizio novanta, periodo più unico che raro che, ben lungi dallo sfornare solo meteore, ha lasciato in eredità un numero consistente di talenti indiscutibili, capaci di abbattere le barriere del tempo, magari attraverso alcuni momenti meno favorevoli, per arrivare sino a noi ancora nel pieno del proprio estro artistico.

Il nuovo nato “Visions”, realizzato questa volta sotto il moniker dei From The Inside, è una produzione, l’ennesima, ad opera di un artista dalla sensibilità acuta e dalla maestria a tratti eccelsa, felice successore dell’ottimo solo album “Traveller”, edito un paio di anni fa e del buonissimo debut omonimo del 2004 ma, soprattutto, vero trait d’union con la magia sconfinata che era patrimonio principale degli straordinari Tyketto.
Nessun peccato di lesa maestà nel paragonare le brillanti composizioni ascoltate in questo eccellente prodotto, con l’opera massima dello storico gruppo americano “Don’t Come Easy”.

Certo, le atmosfere variano leggermente, ma la poesia, le immagini, la forza dirompente di brani pieni di passione e la capacità di rapire come in un sogno ad occhi aperti è, oggi come allora, tangibile e palpitante, viva in tracce d’assoluta bellezza come “Light Years” (una nuova “Forever Young”?), “Making Waves”, “Listen To Your Heart”, “Days Of Hungry”, “Visions” e “Telemetry” (citando puramente a “braccio”, data la qualità della tracklist!), esempi di un songwriting “superiore” e magistrale, quasi commovente nella forza espressiva e nella cura evidenziate.

Raffinate, sottili, ricche di particolari pronti a manifestarsi di ascolto in ascolto, le canzoni offerte da Vaughn sorprendono per personalità e pienezza, riservando armonie di grande impatto che si elevano dalla banalità grazie ad un retrogusto a tratti malinconico e romanticamente nostalgico, mai preda di sensazioni dozzinali e sontuosamente arrangiate.
Un ultimo tramonto estivo, una brezza che presagisce pioggia, un’alba sul mare: attimi di poesia tramutati in musica, narrati da una voce al solito solida e dominatrice, affascinante e sicura.
In una sola definizione, inimitabile.

Di buon livello poi la produzione, probabilmente non cristallina in senso definitivo, ma in ugual modo ben costruita al fine di lasciar trasparire le innumerevoli sfumature di cui sono ammantate le melodie, con particolare attenzione per i toni profondi su cui le corde vocali di Vaughn riescono ad esprimersi al meglio.
In medesima misura encomiabile anche il nucleo di musicisti coinvolti, amalgamati splendidamente e di grandissima affidabilità.

Classe, stile, eleganza, soluzioni mai banali, songwriting di grande livello, arrangiamenti curati, zero fillers, belle melodie ed interpretazione perfetta.
Quasi impossibile fare di meglio, quasi inutile sottolineare come “Visions” sia, di fatto, un album che gli amanti del rock melodico hanno l’obbligo di procurarsi ad occhi chiusi senza il minimo tentennamento.

Danny Vaughn…una garanzia di qualità!

Tracklist:

01. Light Years
02. Making Waves
03. If It’s Not Love
04. Listen To Your Heart
05. Love Is No Stranger
06. 21st Century
07. Days Of Hunger
08. Visions
09. Moment To Moment
10. One More Night In Heaven
11. Push Me Off
12. Telemetry

Line Up:

Danny Vaughn – Voce
Jimi Bell – Chitarra
Eric Ragno – Tastiere
Peter Lobo – Batteria
Fabrizio Grossi – Basso / Chitarra

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