Recensione: Visions of a Declining World
Secondo demo per i veneti Hamartigenia, che segue “Blood of the Sacrifice” del 2001, poco più di una registrazione effettuata in sala prove.
Questo nuovo demo presenta anche la nuova formazione a due chitarre, visto l’ingresso nella band di Daniele subito dopo le registrazioni del primo lavoro.
“Visions of a Declining World” viene aperto da “Sacred Storm”, pezzo in pieno stile Thrash/Death dal buon impatto e con subito la voce del cantante/chitarrista Davide in evidenza, col suo timbro a metà tra lo scream black e quello sgraziato e sporco del mai troppo compianto Paul Baloff, la canzone in se stessa non è affatto male, seppur a mio parere si sarebbero potuti curare maggiormente certi arrangiamenti, il vero problema risiede nei suoni, con il basso e la voce che coprono tutto e le chitarre ascoltabili solo in sottofondo.
La seguente “Years of Pain” è un altro ottimo brano che segue la falsariga del precedente, ottimi riff portanti e voce molto più scream, non mi ha particolarmente colpito lo stacco centrale, che secondo me toglie parecchio impatto al pezzo, bisogna ammettere che su questo brano i suoni migliorano leggermente, lasciando perlomeno un po’ più di spazio alle chitarre.
“Abortion of the Black Sun” prosegue il discorso delle track precedenti, buoni riff anche se sempre piuttosti rozzi, ma questo credo che sia almeno in parte voluto dalla band, di sicuro I 4 ragazzi di Mestre dovrebbero cercare di curare maggiormente gli arrangiamenti dei brani, potrebbero secondo me guadagnarne parecchio in quanto a potenza ed impatto. Niente male lo stacco centrale che spezza un po’ il ritmo tirato del pezzo senza però perdere in aggressività.
La conclusiva “Shadows on my Soul” si apre su ritmi più lenti del solito prima di ripartire come sempre, anche in questo caso la song non è male, peccato che il tutto sappia a volte di già sentito e come sempre i suoni non aiutano di certo la band.
Come ho già ripetuto più volte i suoni di questo “Vision of a Declining World” sono piuttosto brutti, tutto troppo impastato e con le chitarre e la batteria troppo nascoste dal basso e dalla voce.
Tecnicamente la band appare piuttosto preparata, anche se qua è là un maggiore fantasia esecutiva avrebbe potuto giovare parecchio alle canzoni presenti.
Gli Hamartigenia devono secondo me migliorare molto e sotto molti aspetti, innanzitutto sotto il profilo compositivo, sia in fase di varietà che come arrangiamento dei pezzi, ma di sicuro hanno le idee per fare qualcosa di buono, come inizio questo “Vision of a Declining World” può anche andare, di sicuro adesso mi aspetto una certa crescita della band.