Recensione: Voices From Room Zero
Roma, da qualche tempo a questa parte, si dimostra una buona fucina di death metal band e la SG Records non perde occasione per metterne sotto contratto qualcuna. Come nel caso dei My Darkest Side che, dopo il classico demo (“Death Begins”, 2010), danno alle stampe il loro primo full-length, “Voices From Room Zero”. E, una volta di più, il progetto imbastito a fine 2008 da Umberto (chitarra) e Demian (batteria) si rivela perfettamente in grado, sotto tutti i punti di vista, di reggere il confronto con le migliori proposte attuali nel trafficato ambito del metal estremo internazionale.
I My Darkest Side spaziano abbastanza fra i territori del death e del thrash, cercando una propria via che sia marcata da un carattere forte e deciso. Il loro sound è chiaramente inquadrabile nel death, e di esso ne prende fondamentamentalmente due parti: il deathcore (di più) e il melodic (di meno). Aggiungendo l’ultimo terzo, il groove metal o post-thrash, si ottiene l’idea della musica suonata dalla band capitolina. Una musica dura, veemente, riottosa ma allo stesso tempo calda, pulsante e, qua e là, venata da qualche gradevole melodia. La sua originalità non è evidentemente la peculiarità sulla quale abbiano puntato tutte le loro carte Daniele e soci: nonostante l’obiettivo primario di definire con chiarezza il proprio marchio di fabbrica sia stato raggiunto, non emergono con forza degli elementi d’innovazioni tali da far gridare al miracolo. E, forse, non era questo che intendeva fare il combo romano quando ha elaborato le sue idee. Ma, bensì, di raggiungere una gran consistenza e un’omogeneità stilistica che, a onor del vero, è sempre un traguardo assai difficile da raggiungere.
In ciò, allora, si può tranquillamente affermare che il tentativo sia andato in porto: “Voices From Room Zero”, a dispetto della verde età dell’ensemble, è un lavoro maturo, completo e scevro da difetti tecnico/esecutivi. L’esecuzione delle canzoni è, appunto, praticamente perfetta e non lascia margini al più piccolo errore. In particolare per quanto riguarda la cronometrica sezione ritmica, straordinaria nella sua puntualità, pulizia e varietà. Questo, assieme a una produzione che soddisfa i palati più fini, regala agli appassionati un CD che dà piacere solo per il suo suono: pieno, intenso, naturale e corposo.
Uno slancio che si ritrova in tutte le song, che non lasciano mai respiro durante il passaggio fra una e l’altra. Tutte sostenute da una gran furia e uno scalpitante fervore, controllati entro i limiti di un ordine perentorio, pur essendo assestate su alti livelli energetici. L’entusiasmo che sprizza da ogni nota di “Voices From Room Zero” fa venir meno il pensiero che, in fondo, la sua durata sia breve. La Storia e soprattutto gli Slayer con “Reign In Blood” (1986) dimostrano che è l’intensità uno dei parametri principali da tenere a mente quando si scrive un album di metal estremo. Allora, per questo, i My Darkest Side non sono secondi a nessuno.
Un po’ meno immediata, invece, l’assimilazione dei brani. A ben vedere la melodia si trova piuttosto raramente (“The Will Of Seth”), dispersa nel magma rovente del sound scatenato dai Nostri. Non che questa presenza sia una necessità, tuttavia in un’opera come quella in esame tenderebbe a differenziare meglio i singoli pezzi, altrimenti soggetti al rischio – perlomeno a un distratto ascolto – di apparire simili fra loro. Non si possono però non menzionare delle vere e proprie bombardate sui denti, accurate come chirurgiche mani, che si chiamano “Chalice Of Scorn” e la successiva “Innocent’s Revenge”. Da menzionare anche la conclusiva “My Sixth Sense”, più articolata delle altre, poiché riassume a sé tutte le caratteristiche stilistiche dei My Darkest Side, compreso qualche poderoso breakdown di estrazione *-core.
“Voices From Room Zero” è una nuova prova dell’ottimo stato di forma del metal estremo italiano. Tutto il procedimento di realizzazione, dalla prima nota pensata all’ultima masterizzata, rende onore alla professionalità dei My Darkest Side e dei loro collaboratori. Tutto questo rigore, forse, toglie una patina d’immediatezza al disco, rendendolo privo di spunti memorabili. Se si considera, invero, che si tratta di un’Opera Prima, le cose non potranno che migliorare, allora.
Daniele “dani66” D’Adamo
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Tracce:
1. Intro 1:15
2. Chalice Of Scorn 3:05
3. Innocent’s Revenge 3:24
4. Cursed Mask Of Punishment 4:21
5. Voices From Room Zero 3:26
6. Hibernation Of Primordial Instinct 3:47
7. The Will Of Seth 3:53
8. Bringer Of Lies 2:33
9. My Sixth Sense 5:54
Durata 32 min.
Formazione:
Daniele – Voce
Dario – Chitarra
Umberto – Chitarra
Francesco – Basso
Demian – Batteria