Recensione: Volatile Forms
“Volatile Forms” è l’esordio discografico dei deathster danesi Dead Void, altra scoperta discografica dei talentuosi fenomeni della statunitense Dark Descent Records.
Il terzetto approccia con crudezza ad un death/doom impietoso, generando quella caratteristica spirale sonora che trascina verso il basso, nelle profondità più misere dell’underground estremo. Rispetto a quello che possono aver scritto nella Storia del genere gruppi come Asphyx e Winter, i Dead Void incastonano nel songwriting elementi schizoidi, cambi di tempo e soli sporchi, questi ultimi, a tratti, richiamanti il tipico ferale approccio solistico del compianto Hanneman degli Slayer. Molti sono infatti, anche a livello ritmico, i riferimenti a quello che è il thrash metal più old-school, quello da cui ha preso ispirazione il black metal per intendersi; non sono infrequenti dei rimandi, per le sezioni compositive più ‘veloci’, al thrash/death primigenio di band quali Celtic Frost e Possessed. I Dead Void propongono cioè un songwriting ibrido tra quello che è di fatto un death metal marcio e irriverente, con sfumature più ‘thrashy’ e quello che approccia a momenti decisamente più doom.
Il cantato, volutamente ‘ecato e criptico’ a livello di produzione in studio, trasmette una sensazione di gelo e baratro e si fonde bene alle atmosfere che la parte strumentale definisce. Infine, questo esordio discografico risulta caotico nel modo giusto ovvero si prefigge sicuramente l’obiettivo di fissare nelle sensazioni dell’ascoltatore un mood buio, erosivo e bruciante.
Insomma i nostri mettono davvero tanta carne al fuoco, ma il giusto finale è comunque di discreto livello, sebbene non sembra essere ancora stata raggiunta una compattezza in grado di poter restare, già dal primo ascolto, con la mandibola a terra per lo stupore. “Volatile Forms” è un esordio discografico assolutamente godibile e per il quale, oltre alla versione Cd targato Dark Descent Records, è stata pure prevista la release in versione vinile edita dalla britannica Me Saco un Ojo Records. Band da seguire senza esitazione.