Recensione: Voodoo

Di Abbadon - 20 Maggio 2003 - 0:00
Voodoo
Band: King Diamond
Etichetta:
Genere:
Anno: 1998
Nazione:
Scopri tutti i dettagli dell'album
82

E’ il 1998 e torna in scena King Diamond, due anni dopo l’uscita del suo buono, anche se non eccezionale, The Graveyard. Il Re Diamante torna in una duplice veste, infatti per la prima volta mette sul mercato nello stesso anno sia un album targato dalla band omonima al cantante mascherato, che con uno Mercyful Fate, ovvero rispettivamente con “Voodoo” e “Dead Again”. Gli esiti dei due dischi però sono ben differenti. Se infatti Dead Again risulta (almeno a mio modesto parere) forse il disco peggiore di tutti quelli targati Mercyful Fate, con parti ripetitive e qualche innovazione messa però male a punto, con Voodoo King riaggiusta almeno in buona parte un trend in calando che si era confermato col “solo” buono, anche se tutt’altro che eccezionale, “The Graveyard”. Il canovaccio di Voodoo è il classico degli album del cantante danese, con un concept di fondo che ripercorre tutto il disco, testi molto curati e attinenti all’argomento di turno, e musiche che seguono e accentuano il cantato, con il venirsi a creare di atmosfere del tutto particolari e comunque sempre di un misto tra cupo e inquietitudine.
Il concetto di Voodoo è molto molto particolare, misterioso e agghiacciante. Tratta infatti di alcuni riti voodoo che si svolgono sera dopo sera negli anni 30, vicino a Baton Rouge, e delle pazzie legate a questi riti, pazzie che col passare dei giorni aumentano causando inquietitudine e scompiglio agli abitanti della LOA House, nel nostro caso abitata dai Lafayette, luogo in prossimità di dove quale si svolgono i fatti.

La classicissima canzone che fa da intro del disco in quasi tutti i lavori di King Diamond è questa volta “Louisiana Darkness”, che ci introduce in una notte estiva come tante, all’apparenza. Infatti si ha subito un senso di suspence fin dalle prime note, cariche di mistero, e assecondate dalla voce molto guardinga e narrativa di King. Dei tamburi e una voce di donna, che dice “David, what’s the Matter?” : in seguito a queste parole esplode “LOA House”, pezzo rapido, dai riff più che discreti ma al quale mi sembra manchi qualcosa per renderla davvero un pezzo di culto, forse una seconda chitarra che svaria sullo sfondo. Anche il refrain puzza un po’ di già ascoltato, ma non è detto che sia un male. Come sempre negli album del re diamante, assoli davvero di gran livello, carichi di aggressività e molto taglienti, in questo caso sopratutto il secondo. “Live after Death” ci porta in modo lento e molto cupo nel mondo del Dottor LeCroix, stregone Voodoo
che ha qualcosa a che fare con tali Madame Sarita e Lula Chevalier, e utilizza contro di loro le sue arti oscure. Canzone diversissima dalle solite del re diamante, abbastanza lenta, e presentante quasi un alone di misticismo attorno ad essa, pur non rinunciando ai giusti connotati strumentali, usati in maniera puntuale come sempre. Clamoroso inizio tribale per la title-track, che parte con dei tamburi che accompagnato una stregata Lula, ormai più che mai preda dei riti demoniaci. Traccia anche questa
molto particolare, ma più metal in senso stretto della precedente, anche se conserva un qualcosa di non facile comprensione. Riff cattivi e tirati del sempre positivo Andy, ci portano a “A Secret”, song decisa e graffiante, anche  se si mantiene complessivamente nei canoni del disco. Bell’assolo, che accompagna Lula e compagni a “Salem”, track eccellente che narra appunto dell’incontro tra un oscuro Salem e il dottor LeCroix, questo ovviamente mentre la famiglia Lafayette sta dormendo ignara di tutto quello che sta avvecendo nel cimitiero alle porte di casa. Grandi riff, assolo
coinvolgente e voce carica di cattiveria per una delle migliori song del disco. Inizio arpeggiato e docile per “One Down Two to Go”, che si sviluppa inizialmente in una dolce melodia che accompagna l’inizio di una mattina idilliaca, se non fosse che è la mattina che ha seguito la comparsa in scena di Salem, la cui presenza incombe sugli abitanti della LOA House, che sono più che mai in pericolo, come si capisce dal radicale mutamento della canzone, che diventa molto affilata e stridente. Grandissimi assoli e buoni cambi di ritmo, con superbo lavoro di Laroque alla 6 corde.
Sempre più fitto, il disco segue con “Sending of Dead”. David ha la febbre, sta male senza un appartente motivo e Sarah chiede a Salem cosa sta accadendo, alchè lui racconta tutta la storia di quella terra e il fatale destino che deve carpire Sarah, per mezzo del dottor LeCroix e dei suoi riti. Il racconto è accompagnato da giri di chitarra devastanti, assoli di più che pregevole fattura compositiva, specie quello centrale, che considero il migliore del disco. A seguito della rivelazione del mistero si presenta “Sarah’s Night”, canzone corta ma di grandissimo effetto, che narra di come Sarah, preda delle maledizioni di Salem, che veglia minaccioso sul suo sonno, impazzisce e viene posseduta, per poi tornare a dormire, come se nulla fosse successo. Il pezzo oltre che corto è lenta, ma molto particolare, quasi ipnotico nel suo scorrere. E’ passata la notte e Salem si è dileguato, assieme a “Sarah’s Night”, per far spazio a padre Malone, e alla
carica di “The Exorcist”, mid tempo molto incalzante, dominato dalla chitarra elettrica, che porta alla ribalta un nuovo personaggio, Grandpa, che vendendo Sarah, visibilmente sotto shock, prende contatti col già citato padre Malone, che vive nell’abbazia dei Beati Santi di New Orleans, e si dice pronto ad aiutare la signora Lafayette, ormai irrimediabilmente posseduta (Sarah’s voice had changed, from female to Male …).
La vicenda prosegue con una song quasi interamente tastieristica, particolare e molto evocativa, che si sviluppa in “Unclean Spirits”, che riprende in due minuti l’esorcismo di padre Malone, in una atmosfera musicale surreale. Spettacolare la lirica, che riprende esattamente tutte le parole del prete, nel pieno del suo potere esorcizzante. Dopo questo diabolico intermezzo prorompe aggressiva e vorace la terzultima del disco,
“Cross of Baron Samedi”, altro mid tempo di gran caratura che parla appunto di questa croce, che, visto il fallimento dell’esorcismo, rappresenta l’ultima arma per liberare Sarah dal demonio e dagli incantesimi del malefico Salem. Non è un lieto fine però, in quanto Sarah, in mezzo agli urli di King Diamond, che canta veramente da dio in questo tratto, accompagnato dai suoi compagni in maniera ottimale, dicevo Sarah, picchia la pesante croce sulla testa del frate, lasciandolo in un mare di sangue. Grandpa urla “Sarah Basta!” e incredibilmente Sarah butta via la croce.
Arrivano albulanza e polizia, accompagnate dal frenetico assolo di Andy, e le forze dell’ordine trovano la donna in lacrime. Nei 30 secondi secondi di “If They Only Knew”, il mistero si infittisce, in quanto un agente spiega a Grandpa chi è il famoso Salem, ovvero un ex inquilino della LOA House, sepolto però da molti anni nel vicino cimitero.

E così si chiude Voodoo, con “Aftermath”, con la maledetta LOA House e i suoi riti che si ergono gloriosi e intoccabili. Malone è sopravvissuto ma è vecchio. Si dicono voci che il figlio di Sarah Lafayette parla in una lingua strana, non si sa perchè… qualcuno dice : riti Voodoo.
Mi sento di concludere dicendo che anche se musicalmente l’album non sarà il migliore in assoluto della produzione del re diamante, credo che mai come in Voodoo la musica sia stata legata ai testi e al mantenimento di stati d’animo che fanno capire in pieno il concept, tra i più interessanti e diabolici mai scritti da un uomo che ha fatto la storia del metal, King Diamond.

Riccardo “Abbadon” Mezzera

Tracklist : 
1)Louisiana Darkness
2)”LOA” House
3)Live After Death
4)Voodoo
5)A Secret
6)Salem
7)One Down Two to go
8)Sending of Dead
9)Sarah’s Night
10)The Exorcist
11)Unclean Spirits
12)Cross of Baron Samedi
13)If they only Know
14)Aftermath

Ultimi album di King Diamond

Band: King Diamond
Genere:
Anno: 1986
90
Band: King Diamond
Genere:
Anno: 1990
88
Band: King Diamond
Genere:
Anno: 1988
90
Band: King Diamond
Genere:
Anno: 1998
82