Recensione: Vortex ov Evil

Di Alessandro Calvi - 19 Maggio 2007 - 0:00
Vortex ov Evil
Band: Veltha
Etichetta:
Genere:
Anno: 2007
Nazione:
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62

I Veltha nascono in Toscana nel 2003 e appena un anno dopo danno alle stampe il loro primo demo omonimo. La produzione della band è piuttosto nutrita, fatta di registrazioni live sia audio che video e alcuni demo. Poi l’incontro con l’etichetta indipendente Vers Rasna e la realizzazione di alcuni lavori, questo “Vortex ov Evil” è la loro ultima fatica in ordine cronologico.

Attraverso una apertura spiccatamente thrash, e il successivo inserimento della voce growl, capiamo in maniera univoca la proposta sonora dei Veltha che la prima traccia “Warkult” riassume in maniera pressoché perfetta. Siamo dalle parti di un black molto veloce, aggressivo, violento, ma anche molto tecnico, come nel caso di alcuni dischi dei Marduk. Chitarre velocissime, prossime al ronzio, e batteria perennemente in doppia cassa. A questo però bisogna sommare dei pesanti, e a mio avviso molto interessanti e gustosi, inserimenti thrash. Il risultato è particolare e, anche se non propriamente originalissimo (l’elenco delle band black che nell’ultimo periodo han riscoperto il thrash si fa sempre più lungo), decisamente non si fa disdegnare e tiene ben desta l’attenzione dell’ascoltatore.
Il mix è infatti ben riuscito e ben suonato, gli arrangiamenti risultano in massima parte buoni e le canzoni non accusano vistosi cali qualitativi. Il disco scorre tutto con l’acceleratore pigiato a tavoletta, con l’unica eccezione dell’intermezzo acustico e strumentale “Beyond the Black Gate”. Questo forse appiattisce un po’ la prova della band, ma la qualità di fondo si sente. I passaggi thrash risultano in definitiva quelli migliori e che attirano maggiormente l’attenzione dell’ascoltatore, spiccando rispetto al resto delle composizioni, ma questo è risultato anche della produzione, purtroppo tutt’altro che perfetta.

Se dal punto di vista “teorico” infatti il disco è stato ben concepito e ben scritto, di ben altro tenore è la realizzazione “pratica” dello stesso. Gli strumenti sono ben suonati, ma questo non è sufficiente quando la produzione rovina tutto il buono fatto. I suoni sono pessimi: le chitarre ritmiche sono spesso trasformate in un confuso e fastidioso ronzio, il basso risulta pressoché inudibile e la batteria ha frequentemente il suono di un mucchio di scatole di latta. La voce stessa risente troppo del rumore di fondo e sembra registrata a metri e metri dal microfono. Un vero peccato, perché si trattava di un album che poteva avere molte più cose da dire con una registrazione adeguata.

I Veltha aggiungono alla propria discografia un cd buono nelle intenzioni, ma non nel risultato finale. Per i fanatici del black grezzo degli albori sicuramente sarà manna dal cielo, ma la sensazione è che con una produzione e registrazioni migliori, questo “Vortex ov Evil” avrebbe potuto avere molte più frecce al proprio arco. Così invece, l’ibrido di black e thrash del gruppo toscano risulta fortemente sminuito.

Tracklist:
01 Warkult
02 Napalm Rain
03 Vortex ov Evil
04 Beyond the Black Gate
05 Eraser
06 Raising Hell

Alex “Engash-Krul” Calvi

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