Recensione: Wages Of Sin

Di BlackMorgoth82 - 25 Aprile 2002 - 0:00
Wages Of Sin
Band: Arch Enemy
Etichetta:
Genere:
Anno: 2002
Nazione:
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85

Sono tornati, finalmente! Gli scandinavi Arch Enemy, dopo che il loro cd è in vendita da più di un anno in Giappone, approdano in ritado sul mercato europeo… e lo fanno con un gran botto. Dopo l’album d’esordio Black Earth e i due successivi ottimi lavori come Stigmata e Burning Bridges, arriva il quarto capitolo Wages Of Sin. Nel frattempo è avvenuto un cambiamento portando Angela Gossow dietro al microfono (e anche alla stesura di alcuni testi delle canzoni presenti nell’album) al posto di Johan Liiva. La bella ragazza è, tra le altre cose, dotata di una voce molto più “aspra” rispetto al suo predecessore e sicuramente più capace nella variazione di tono e di stile vocale.

Ma torniamo al discorso del nuovo cd: che dire di questo nuovo Wages Of Sin se non che è letteralmente stupendo?

Dopo una breve intro, parte la magnifica “Enemy Within”: potente e veloce tanto che non potrete rinunciare ad un headbanging sforsennato. Una delle migliori canzoni scritte dagli Arch Enemy fino ad adesso. Da qui in poi sarà un continuo massacro, con le canzoni “Burning Angel”, “Heart Of Darkness” e “Ravenous” (letteralmente favolosa!). Si arriva così ad ascoltare “Savage Messiah” che sembra uscita da un cd dei Nevermore e che “rallenta” un po’ il ritmo. Non c’è però tempo per tirare il fiato che si riparte a mille con “Dead Bury Their Dead”, brano veloce e pesante che dal vivo promette di fare delle scintille incredibili.

Si procede così per altre cinque tracks tutte molto belle e dotate di continui virtuosismi dei fratellini Ammot e della potentissima voce di Angela. Conclude il cd una bonus track “Lament Of A Mortal Soul”. Finito qui? NO!!! I nostri ci regalano anche un videoclip (“Raveneous”, presente su questo cd) da vedere grazie al nostro pc. Lo so, sono stato forse troppo ristretto nelle descrizioni, ma le parole non basterebbero per descrivere questo cd. Non vi basta!?!?! E allora beccatevi anche il secondo cd compreso nel prezzo (si, avete capito bene…) con ben sette tracks rare & unreleased e un altro videoclip, stavolta però di una canzone di un lavoro passato (“The Immortal”, presente su Burning Bridges).

Un lavoro suonato benissimo: drumming ottimo (anche se non incredibile, però…), registrazione perfetta dove Chris e Michael Ammot danno il tutto per tutto con le chitarre per creare emozioni e una vocalist caricata a mille. Un cd di METAL coi fiocchi di bellezza rara di questi tempi. Un pugno in pieno stomaco, un suono che scatenerebbe chiunque. Spaccaossa, tritacarne, violento e massacrante. Il tutto, lo ricordo, con uno stile che solo pochi gruppi del panorama metal possono permettersi di non invidiare. Impossibile resistergli!!!! Andata a comprarlo!! E di corsa anche!!!!!!!!

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