Recensione: Waldschrein
Dopo un esordio in sordina, avvenuto nel 2005 con l’album “Turis Fratyr”, ed un contratto con la Nuclear Blast che diede la luce a “Sagas” (2008) e “Rekreatur” (2010), degli Equilibrium si era persa ogni traccia. Le aspettative, dopo quei tre lavori di ottimo livello, erano altissime, ma il silenzio, nel quale i nostri si erano chiusi fino a poco tempo fa, di certo non aiutava.
Poi, quest’anno, finalmente la notizia riguardante la pubblicazione di un nuovo EP. Ed eccoci qui, oggi, a parlare di “Waldschrein”, ultimo nato in casa del gruppo tedesco.
E’ un peccato che dopo ben 3 anni di attesa i fan si siano dovuti accontentare solamente di una manciata di canzoni. Sicuramente era lecito aspettarsi qualcosa di più. Inoltre il contenuto di questa nuova release, purtroppo, è abbastanza misero: a parte la canzone che dà il nome al disco, infatti, non sono presenti brani completamente nuovi.
“Zwergenhammer”, ad esempio, risale agli inizi della band. Spesso il gruppo l’ha suonata dal vivo, ma solo ora riesce a trovare spazio per una registrazione in studio: primo, preoccupante, segno di come le idee potrebbero iniziare a scarseggiare. In ogni caso si tratta di un buonissimo episodio, che si mantiene sullo stile classico degli Equilibrium, cioè un folk metal epico dalle venature power, pertanto chi li ama da sempre l’apprezzerà.
Discorso diverso per “Der Sturm”, brano già presente nel debut e qui riportato a nuova vita grazie ad una produzione migliore. A parte questo non sono presenti miglioramenti o cambiamenti di sorta tali da farla risultare interessante a chi già conosceva quel gioiellino di “Turis Fratyr”.
“Himmelsrand”, invece, è una cover in versione metal del main theme di “The Elder Scrolls V: Skyrim”, un noto videogioco del 2011. Si tratta sicuramente di un episodio carino e piacevole, ma su internet è possibile ascoltare versioni metalliche dello stesso tema suonate da musicisti più o meno amatoriali che risultano anche migliori.
L’unica canzone veramente inedita, dunque, è la title-track “Waldschrein”. Su questo brano non c’è davvero nulla da dire: un buon pezzo sulla falsariga di quelli presenti in “Rekreatur”, quindi molto melodico, con forti venature epiche e diverse accelerazioni, sicuramente farà scintille dal vivo grazie all’ottimo ritornello.
Trascurabile, invece, la sua versione acustica posta in chiusura della tracklist: non se ne sentiva davvero il bisogno.
Per quanto riguarda la produzione del disco basti semplicemente sapere che stiamo parlando di Nuclear Blast, una delle più grosse etichette discografiche dedite al metal, se non la più influente in assoluto. Abbiamo pertanto dei suoni chiari e potenti che mettono in risalto il buon operato di tutti i musicisti. In particolare ci sono notevoli miglioramenti alla voce per Robse, che si presenta qui con un growl ancora più profondo e possente.
Gli altri membri della band sanno il fatto loro, proponendoci una prova di tutto rispetto, senza tuttavia spiccare, ma piuttosto suonando compatti e coesi come sempre.
In definitiva non si può dire che questo Waldschrein sia un brutto disco, perché non lo è. Si può dire, però, che dopo 3 anni di attesa era lecito aspettarsi qualcosa di più che un singolo travestito da EP.
Si ha l’impressione che questa uscita sia servita alla band, più che altro, per attirare l’attenzione della critica su di sé in attesa, si spera, di un nuovo album.
Se così fosse questa release troverebbe, almeno in parte, un senso. In ogni caso difficilmente si potrebbe rivelare un acquisto fruttuoso, se non per i collezionisti che vogliono a tutti i costi la discografia completa della loro band preferita.
Michele “Myggdrasil1184” Anastasia
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