Recensione: Walk Through Fire
E meno male che c’è l’Spv! Già, perché senza l’intervento della storica etichetta tedesca il nuovo album degli inglesi Raven sarebbe stato disponibile solo nella sua versione giapponese targata 2009. Il combo dei fratellini terribili metallici più famosi del Regno Unito torna sul mercato una decina d’anni dopo One For All, con questo Walk Through Fire, dalla copertina straclassica e con un booklet di sedici pagine. I Gallagher Bros, insieme con l’inossidabile Joe Hasselvander dietro i tamburi, si riprendono quello che hanno fattivamente contribuito a creare, sin dalla metà degli anni Settanta, ossia una fetta della ideale Hall Of Fame del Metallo Classico che, va sottolineato, finora era rimasta ben salda al proprio posto, anche se necessitava di una bella lucidatura a colpi di Sidol.
I Nostri, viceversa, pensano a menare colpi di HM a destra e manca. Bypassando l’intro, Against The Grain sgombra i residui dubbi sul fatto: “ma i Raven fanno i RAVEN o no?”. Ebbene si, l’Athletic Rock è tornato e la ricetta è sempre la solita: musica dura per cuori puri con la benedizione della voce a tratti urticante del Signor John Gallagher, bassista appesantito nel fisico ma con un’ugola che ha ancora molto da dire. Il “tormento metallico” prosegue accompagnato dalle bordate chitarristiche di Mark Gallagher e da “martello” Joe Hasselvander, implacabile e fedele pard alla batteria dal 1988. La cadenzata Breaking You Down conferma le splendenti premesse fornite dalla traccia precedente, così come la più fluida Under Your Radar.
Ancora chitarroni in bella evidenza nell’ariosa – e con il titolo da urlare al cielo – title track, segue la pachidermica Bulldozer – sparatevi al massimo del volume il riffing di Mark e tremeranno i Vostri vetri -, poi lasciatevi trasportare da un vento lontano che vi farà atterrare direttamente in Australia su delle note a la Ac/Dc per poi tornare prontamente nella fredda Albione dopo un paio di minuti. Episodio atipico, Long Day’s Journey, per gli “atletici” ma, proprio per questo motivo, particolarmente gradito.
Allegra Nwobhm in your f****g face con Trainwreck, pezzo sputato direttamente da una umida cantina del nord dell’Inghilterra nei primi anni Ottanta con però forti contaminazioni al whiskey del Sunset Boulevard per un risultato finale sorprendente, roba da far ripremere al volo il tasto “<<” e poi “Play” di nuovo. Grip passa senza colpo ferire e la vena rock’n’roll esplode con la dinamica Running Around In Circles, poi è ancora HM stentoreo ma arioso in Hard Road. Armageddon è una lunga agonia d’acciaio cupo che fa il verso ai grandissimi Accept degli inizi, successivamente piede a tavoletta sull’acceleratore in Attitude. Grande curiosità per Space Station #5, cover di Ronnie Montrose e Sammy Hagar, per l’occasione dignitosamente “ravenizzata” senza stravolgerne il senso originario. Obiettivo centrato, quindi. Rispetto alla versione Japan, Walk Through Fire europeo sacrifica il brano Necessary Evil, posto per il Sol Levante al numero 14, con The King – da Nothing Exceeds Like Excess del 1988 – dal vivo: una sbrodolata di heavy metal come da copione, a chiudere all’insegna della adrenalina l’album.
Il disco va preso in blocco, non c’è scampo, senza troppi filosofismi e sofisticazioni. Il suono contenuto nei cinquanta minuti abbondanti di durata possiede i “vuoti” tipici degli anni Ottanta, che manderanno in visibilio emotivo molti nostalgici del tempo che fu. La produzione è all’altezza dei tempi che corrono e il libretto contiene tutti i testi, alcuni scatti ai membri del gruppo ma soprattutto la bellissima foto delle due pagine centrali, scattata al Bang Your Head del 2006, con il combo inglese ritratto di schiena che saluta il pubblico mentre immortala Luca “Bernasca” Bernasconi – fotografo di Metal Maniac – in prima fila “horns upwards”. Bella e meritata soddisfazione, davvero. Da culto, infine, la foto della chitarra “Mad” carica di placche metalliche arrugginite riportata al di sotto dell’alloggiamento del Cd.
Chi cerca il vero spirito dei Raven all’interno dei solchi di Walk Through Fire non rimarrà deluso: la musica è distinguibile oggi come ai tempi di Rock Until You Drop, una musica irripetibile per chiunque. Il “Corvo”, seppur invecchiato, vola ancora alto nel cielo!
Raven from Newcastle-upon-Tyne since 1974: satisfaction guaranteed!
Stefano “Steven Rich” Ricetti
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Tracklist:
1. Intro
2. Against The Grain
3. Breaking You Down
4. Under Your Radar
5. Walk Through Fire
6. Bulldozer
7. Long Day’s Journey
8. Trainwreck
9. Grip
10. Running Around In Circles
11. Hard Road
12. Armageddon
13. Attitude
14. Space Station #5 (Montrose cover)
15. The King (live)
Line-up:
John Gallagher – Vocals, Bass
Mark Gallagher – Guitar
Joe Hasselvander – Drums