Recensione: Walking on H20
Entrato nel negozio di fiducia, chiedo al negoziante di propormi un gruppo prog metal che potesse in qualche modo farmi uscire dall’orbita dei soliti noti (Dream theater, Pain of salvation,ecc). Viso bonario, sguardo da intenditore, cava dalla vetrina questo Walking on h2o di questi Mind’s eye.
A me sconosciuto, questo gruppo consta di tre elementi: Andreas Novak, Johan Niemann, Daniel Flores. Il primo è il cantante, il secondo suona basso e chitarra, il terzo si alterna nella stesura delle parti della batteria e delle tastiere. Già questo mi ha fatto pensare: è raro trovare band che annoverano così pochi elementi, il cd è necessariamente studiato a tavolino nei minimi particolari (poi inciso strumento per strumento) e l’estro e la naturalezza della musica potrebbero venir meno. Tuttavia i giovanotti scandinavi mi sbalordiscono, mi spiazzano. Esce dal loro cappello (come il coniglio della seconda traccia, “A rabbit on the hat”) un signor lavoro, originale, seducente, senza quei ghingheri da musicisti virtuosi con i quali i grandi del teatro del sogno, padri del prog metal, ci hanno viziato. Deve essere altresì chiaro che al primo ascolto quest’album può deludere: alcune tracce sembrano aver storia a sè, quasi sospese nelle linee melodiche della mai invadente tastiera del buon Flores, altre sembrano uscite da Mtv, altre ancora mettono in mostra fin troppo le doti dell’ottimo vocalist. La sola “Flight of the An.Unna.Ki” si erge ad un certo livello, track strumentale breve ma intensa e ottimamente costruita. Questo, ripeto, ad un ascolto superficiale. Ma come ogni cd che si rispetti, questo qui merita più di un ascolto. E dopo un accurato studio dei 75.05 minuti di puro prog, possiamo delineare un giudizio. Davvero,davvero bello. La musica avvolge la mente in un interessante trama di melodie puramente prog, sempre sostenute da un sottofondo metal, heavy, che rende il tutto accattivante e non banale.
Alla fine, tutto quadra, ogni singolo pezzo si fonde in quell’unità musicale che fa del cd un gioiello. A far colpo non è la sonorità invadente propria dei Symphony X, tantomeno la tecnica mostruosa dei Dream o l’istrionismo dei Pain, bensì un sano equilibrio di tutti questi fattori, un mix che fa del cd un progetto davvero attraente, curioso a dir poco. Una gradita sorpresa che a mio parere fa la sua buona figura nella vostra collezione.
Tracklist:
1. Earth – The Movie (1:33)
2. A Rabbit In The Hat (6:12)
3. Equally Immortal (5:27)
4. Mrs. Claire Voyance (5:55)
5. Sahara In An Hourglass (5:32)
6. Out Of My System (6:15)
7. Umbrellas Under The Sun (6:00)
8. Sacred Rules (5:04)
9. The Nacaza Lines (6:30)
10. Flight Of The An.unna.ki (3:20)
11. Heal My Karma (8:06)
12. When I Whisper (4:00)
13. Poseidon Says (11:02)