Recensione: War for the Iron Crown [EP]
I bolognesi Imago Imperii irrompono sulla scena del metallo tricolore nel furore della battaglia per riportarci indietro nel tempo di oltre un millennio, alle soglie dell’anno mille. L’EP di questa giovane band epic-power “War for the Iron Crown” narra infatti le guerre di successione che insanguinarono le nostre terre, combattute per indossare la Corona Ferrea, antica corona utilizzata dall’Alto Medioevo fino al XIX secolo per designare la podestà sul Regno d’Italia, attualmente conservata a Monza. Il disco si presenta in maniera egregia con un ottimo artwork di Alfredo Spadoni che riproduce in stile miniato un’immagine guerresca dell’epoca; il piccolo booklet al suo interno ci illustra inoltre, oltre alla foto della band, i protagonisti che popolano queste vicende storiche narrate in trenta minuti di musica, con tanto di date di nascita e morte.
Lasciamoci dunque trasportare dall’intro “Regnum Italicum”, che in due minuti abbondanti ci introduce alla vicenda. Atmosfere oscure si susseguono da un ambient burzumiano ai rumori della taverna, dal cigolio di una porta al vociare del volgo, poi il ritmo cadenzato di tamburello e l’ingresso del pianoforte, mentre la voce narrante fa da proemio alla leggenda della Corona Ferrea, forgiata col metallo di uno dei chiodi che impalarono Cristo alla croce.
Fuoco alle polveri dopo un’intro regale con “War For the Iron Crown”, titletrack muscolosa che ci narra la discesa in Italia di Ottone I di Sassonia per vendicare la morte dell’Imperatore Lotario II, ucciso dall’usurpatore Berengario II d’Ivrea, “The Usurper King”. Dopo una tenace resistenza presso la fortezza di San Leo durata ben due anni, Ottone I avrà la meglio e potrà reclamare a sé l’ambita corona. Torniano invece agli Imago Imperii: il sound della band bolognese si assesta qui su registri decisamente heavy/power con cavalcate in doppia cassa, irrobustite sia per la durezza del timbro del bravo Fabio “Gwarner” Guarnieri che per un riffing molto deciso, raramente sovrastato dalle tastiere, talvolta in maniera riuscita e talvolta con conseguenze infelici, come il discreto missaggio della parte solista della titletrack. Buona la complessità strutturale dei brani, anche se a volte lo sviluppo musicale risulta difficile da seguire per mancanza di un’identità melodica ben precisa. C’è tempo per migliorare con un disco vero e proprio.
Si riparte con un pezzo dedicato a “Adelaide” (di Borgogna, due volte Regina d’Italia nonché Santa per la Chiesa Cattolica), con Ottone I che giura fedeltà alla seconda moglie nelle liriche del brano. Inaspettatamente non si tratta di una ballad: qui il pezzo si regge su una cavalcata su tappeto tastieroso, con una simpatica incursione di basso e batteria a metà brano. Marcia imperiale di nuovo su lidi ambient e chiusura con “The Greatest King in Western World”, altro pezzo tirato tra riffoni potenti ed aggressivi che chiude col suono trionfale delle campane. La sensazione è che la band abbia sperimentato a sufficienza: ottima la presentazione e le atmosfere evocate e potenti i pezzi; manca forse quell’attenzione in più in fase di songwriting per migliorare la struttura dei brani, sufficienti la registrazione ed il missaggio.
Forte di un’ottima contestualizzazione storica e di un power metal decisamente grintoso e guerresco, “War for the Iron Crown” è dunque un ottimo antipasto che desta una certa curiosità sul primo full-length degli Imago Imperii in uscita quest’anno, che si intitolerà “Legendaria”.
Luca “Montsteen” Montini