Recensione: War Maniacs

Di Fabio Vellata - 3 Ottobre 2009 - 0:00
War Maniacs
Band: Brunorock
Etichetta:
Genere:
Anno: 2009
Nazione:
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81

Una gestazione lunga ed articolata, qualche difficoltà con label poco affidabili e in conclusione, a coronamento di tanti sforzi, la soddisfazione del ritorno in scena.

In due righe, ecco la storia di “War Maniacs”, quarto capitolo discografico da “studio” per il progetto Brunorock, band di melodic hard da sempre identificabile con la figura del proprio fondatore e leader Bruno Kraler, artista che già nelle precedenti uscite aveva lasciato intuire un potenziale d’assoluto rispetto e che ora, finalmente, pare in grado d’esprimere appieno un notevole talento, mostrandosi pronto per il grande salto verso le zone del genere che contano davvero.

Fresco, elegante, ben costruito, scorrevole, prodotto alla grande e ricco di spunti d’alta classe, il nuovo album è, infatti, una piccola sorpresa per tutti i fan di quel particolare rock melodico che riesce un po’ ad affrancarsi dai luoghi comuni, grazie all’addizione di massicce dosi di personalità, buon gusto e stile.
Il merito va di certo ad un songwriting accattivante e ricco di brillantezza, che colpisce nel segno andando a costruire una serie di brani perfettamente bilanciati tra classici umori AOR, situazioni spinte più sul versante HR ed un retrogusto di sentore “prog” da cui acquisisce grande raffinatezza. Non vanno tuttavia dimenticate le lodevoli virtù messe in mostra dai musicisti che hanno preso parte al progetto, con menzione d’onore assoluto per il “solito” Alessandro Del Vecchio (al quale, mi perdonerà, il titolo di “prezzemolo” della scena nostrana riesce ormai ad andare quasi stretto!), tastierista ancora una volta responsabile di una prova superiore e semplicemente impeccabile, e per lo stesso Kraler, anima di una band cresciuta a dismisura in termini qualitativi, cui non difettano una buona voce e capacità strumentali di primo livello.

Mescolando suggestioni prese in prestito dal rock scandinavo, con ispirazioni che possono ricordare Steelhouse Lane, Seventh Keys ed Eden’s Course, il menù composto da undici tracce dal valore costantemente livellato verso l’alto, è bello e servito.
Picchi di godibilità massima, si rilevano soprattutto nelle arie “Survivoriane” dell’iniziale “Breakthrough”, dall’incedere spumeggiante e dalle eccellenti orchestrazioni e nelle cromate e luminose “Liar” e “In Search Of Faith”, mentre la palma di top track del disco va senza dubbio a pari merito alle splendide “Last Ride” e “Time To Run”, canzoni dotate di una musicalità ricercata, che coniuga alla perfezione le trovate virtuosistiche di Del Vecchio, con tutta l’esuberanza dell’hard di classe e lo stile carico di charme del prog più scorrevole e di facile assimilazione.
Meritano applausi inoltre, la riuscita rivisitazione di “Touch Too Much” degli Ac/Dc (brano tratto dal celebre “Highway To Hell”), che si presenta nelle vesti di cover, una volta tanto, elaborata in modo personale e quasi autarchico, e la conclusiva “Painless Skies”, ballata di grande effetto, che colpisce per la linea melodica capace di risultare gradita ad un pubblico quanto mai ampio, rivelando un’attitudine radiofonica sorprendente.
Interessanti infine, anche “Julia”, traccia già inserita come inedito nel precedente album dal vivo “Live On Fire”, la title track “War Maniacs”, roccioso pezzo che ha nel ritornello forse un po’ troppo ripetuto l’unico piccolo difetto, e la veloce “Temptations”, ulteriore e convincente brano in cui sono rilevabili tutte la buone qualità sin qui descritte, non da ultimo, un chorus di particolare efficacia.

Applausi e grandi complimenti dunque per Bruno Kraler ed i suoi Brunorock, band giunta al culmine definitivo di un processo di maturazione che ora si manifesta in tutta la propria scintillante scioltezza.
Da ascoltare e riascoltare, “War Maniacs” è un album che, come una ventata d’aria fresca, riesce nel titanico tentativo di proporre qualche spunto nuovo in un ambito conservatore come quello del melodic rock, centrando il bersaglio e piacendo senza riserve sin dal primo passaggio.

Per gli appassionati insomma, un titolo da non mancare, che di certo ben figurerà nel novero delle migliori uscite dell’anno.

 

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Tracklist:

01. Breakthrough
02. Liar
03. Julia
04. Last Ride
05. In Search Of Faith
06. Forever Free
07. Time To Run
08. War Maniacs
09. Touch Too Much
10. Temptations
11. Painless Skies

Line Up:

Bruno Kraler – Voce / Chitarra
Bobby Altvater – Chitarra
Alessandro Del Vecchio – Tastiere
John Billings – Basso
Dominik Hulshorst – Batteria

 

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