Recensione: War on Life
Una discreta band quella dei polacchi Sanity Control. Ascoltando il loro debut – album ‘War of Life’, disponibile dal 7 agosto 2020, ho creduto di essere finito in un episodio di ‘Ritorno al Futuro’, peraltro senza DeLorean, ma proprio niente male.
Il loro è un Thrash base, senza optional, tremendamente Vecchia Scuola, non troppo estremo ma comunque aggressivo, efficace e coinvolgente, suonato di pancia e d’istinto, senza tanti pensieri o ragionamenti.
‘War on Life’ è diretto ed essenziale, corre in linea retta da un punto A ad un punto B in neanche venti minuti, concretizzandosi in otto pezzi sparati ad alzo zero, tutti inferiori ai tre.
Voce rovente, velocità abrasive e potenti, soprattutto la band in questo primo lavoro, pur non creando niente di nuovo, esprime buone idee, anche se in modo molto sintetico, ed un discreto potenziale.
Brani come la veloce ‘War on Life’, la più controllata ‘Rope’, l’incalzante ‘Paying is Believing’, la martellante ‘Haunt’ e, soprattutto, la smodata ‘Dying Order’ riescono a lasciare un buon segno, in particolare modo sulla nostra cervicale, e si ascoltano volentieri.
Peccato per la scarsa considerazione per gli assoli, presenti solo in ‘Swarm’ e nella già citata ‘Dy Order’, entrambi di pochi attimi e suonati in modo nevrastenico.
‘War on Life’ è un biglietto da visita, la presentazione di una band che vuole farci sapere che c’è. Come debutto va bene così ma, visto che i numeri a parere di chi scrive ci sono, per il prossimo lavoro ci aspettiamo di più. Vi attendiamo al varco.