Recensione: War To End All Wars
Da sempre sono stato un grandissimo fan del grande Yngwie, ma questa volta il lungocrinito svedese mi ha deluso profondamente e ora vi spiegerò il perché. Questo War To End All Wars è un gran disco, suonato da Dio come solo re Yngwie sa fare, ma perchè quella sfuriata iniziale direte voi? Perchè Malmsteen si è voluto cimentare lui stesso nella produzione del disco col risultato che il sound è veramente al di sotto rispetto agli altri splendidi lavori malmsteeniani. Forse potrà competere con il primo demo (Merlin’s Castle 1980, nda) di quando Yngwie aveva 17 anni!! Comunque, assodato il fatto che il cd non ha una produzione di grande livello, passiamo al giudizio delle song che compongono quest’album: il cd si apre con Prophet Of Doom e si apre davvero alla grande perchè Malmsteen comincia il suo show costituito da una cascata di note suonate alla velocità della luce e con un Mark Boals (voce, nda) veramente in forma reduce dalla grandissima prova del precedente Alchemy e con il fido Mats Olausson alle tastiere. Doveroso citare l’ estratto del ventiquattresimo Capriccio di Paganini suonato all’interno della canzone. Si prosegue con Crucify con un intro di sitar e con un esplosione successiva definita da una ritmica massiccia coadiuvata dal grande John Macaluso dietro le pelli. Ecco: con la terza traccia Malmsteen spiega in parte perche tutti non lo possono soffrire, infatti la canzone porta il titolo di Bad Reputation ed è condivisa in pieno dal sottoscritto. Si va avanti con Catch 22, e poi con Masquerade che delinea una grande prova di Boals la cui ugola viene messa a dura prova ma con grande risultato; Molto Apeggiosa o chiamata anche Arpeggio’s From Hell mette in luce la grande tecnica del Maestro Svedese, anche come bassista perchè Yngwie in questo disco si è cimentato anche al basso. Seguono Miracle Of Life, scritta in onore del primogenito nato in casa Malmsteen (chiamato Antonio in onore a Vivaldi, nda), The Wizard, la classicissima strumentale Preludium, Wild One con un Macaluso in formissima e Tarot. Conclude il cd la title track e una insolita bonus per l’Europa, Black Sheep Of The Family, pezzo reggaeggiante registrato nello studio casalingo da Yngwie alla chitarra e back vocals e da un suo amico, probabilmente ubriaco, alla voce…
Tracklist:
1. Prophet of Doom
2. Crucify
3. Bad Reputation
4. Catch 22
5. Masquerade
6. Molto Arpeggiosa
7. Miracle of Life
8. The Wizard
9. Preludium
10. Wild One
11. Tarot
12. Instru-Mental Institution
13. War to End All Wars
14. Treasure from the East
15. Requiem