Recensione: Warhole
Fedeli alla scena della loro terra, gli spagnoli Terminal Violence suonano un Thrash Metal tirato a tutto braccio, iper aggressivo e ben radicato nella Old School.
Influenze principali Exodus, Slayer (guarda caso) e Nuclear Assault.
Attivi dal 2022, vogliono dimostrare la loro forza con ‘Warhole’, EP di debutto, autoprodotto e disponibile dal 7 gennaio 2023.
Il lavoro è essenzialmente dominato dalla velocità: i Terminal Violence corrono a più non posso, senza mandarla a dire, strutturando dei cambi di tempo incisivi senza calare di potenza e consistenza, inseguendo linee melodiche roventi ed abrasive.
Un Thrash travolgente, che mostra una band dall’alto potenziale. In particolare, tra i cinque pezzi che compongono ‘Warhole’, si distinguono una strafottente ‘Wild Beasts’, con un ritornello accelerato e rocambolesco e ‘Soldiers’, il brano più complesso, dove la velocità furente viene interrotta da sequenze dominate da un’angosciante rassegnazione.
Per il resto, il songwriting viaggia grosso modo in un’unica direzione: velocità smodata e clavate in testa, con momenti esagerati quasi a perdere il controllo.
I brani non sono male, ma regna un po’ di uniformità. Alla fine va bene solo perché si tratta di un EP della durata di 20 minuti scarsi.
Se si fosse trattato di un album intero, con una Tracklist più lunga, sarebbe occorsa maggiore articolazione e diversificazione (che non vuol dire rinunciare alla propria attitudine, ma solo implementare la scrittura).
Comunque, come detto sopra, il potenziale c’è, anche se la personalità della band è ridotta a causa della somiglianza della voce di Tolo con quella del grande John Connelly (…. Troppo simile, a dirla tutta!).
Nonostante questo, come debutto, è più che positivo, la band è riuscita a farsi notare. Completeremo l’esame, però, quando uscirà l’album. Aspettiamo!