Recensione: Warning

Di Daniele D'Adamo - 10 Marzo 2009 - 0:00
Warning
Band: Antigama
Etichetta:
Genere:
Anno: 2009
Nazione:
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68

Ed è quindi scoccata l’ora del 5° full-lenght per i polacchi Antigama, due anni dopo “Resonance”, a suggello di una carriera contrassegnata, anche, da una sostanziosa pubblicazione di split con i gruppi più vari della scena Grind/Death internazionale (Pig Destroyer, Coldworker, ecc…).
Ormai da quasi un decennio sulla scena Metal, il gruppo è composto attualmente da Patryk “Nick” Zwolinski alla voce (Blindead, Times New Roman, Neolithic, Wolverine), Sebastian Rokicki alla chitarra (£eb Prosiaka, Herman Rarebell, Different State, Garden of Worm, Dissection), Krzysztof “Sivy” Bentkowski alla batteria (Damnable, Sparagmos, Druzgotor, £eb Prosiaka, Monev) e Szymon Czech al  basso (Prophecy, Larva, Third Degree, Nyia).

Lo stile del combo di Varsavia è improntato, di base, su una ferocia musicale senza compromessi di matrice puramente Grind/Death; sulla quale tuttavia si innestano componenti extra-Metal numerosi ed eterogenei. Esempio lampante di ciò è “Jealousy” (definibile come il il biglietto da visita che il quartetto mostra agli ascoltatori), ove a far da contrasto al growl di Zwolinski ed a momenti di velocità parossistica, c’è un azzeccato, melodico refrain di chitarra.
L’opera che il gruppo assembla presenta, cioè, elementi di innovazione e di sperimentazione, miscelati ad aspetti invece classici come il cantato (growl ortodosso, diretto e senza fronzoli), la durata e velocità dei pezzi (le canzoni non superano i 3 minuti, in perfetto stile GrindCore) nonché il groove dei medesimi (riecheggiano evidenti richiami ai Voivod ed ai Fear Factory).
Alternati a brani ove l’unico obiettivo è quello di stordire (“Disconnected”, “City”, “Not True”, “Preachers Pray”, “Empty Room”, “Orange Pills”), spuntano infatti qua e là accidenti musicali di difficile digestione (“Another”, “War”, “You Have the Right to Remain Violent”, “Lost Skull”), sprazzi di melodicità (“Jealousy”, “Heartbeat”, “Nightmare”), intermezzi di natura jazzistica (“Paganini Meets Barbapapex”) ed anche intarsi Ambient (“Sequenzia Dellamorte”, “Black Plannet”).
Il paradosso che ne deriva è che, alla fine, nonostante gli elementi di rottura sopracitati, il tutto suoni relativamente come dejà-vu: un minestrone di ingredienti noti e già utilizzati, che alla fine rischia di non soddisfare il palato di nessuno.

Difficile invece trovare particolari punti deboli nella padronanza tecnica degli strumenti.
A tal proposito da evidenziare, come punto a favore, l’opera della chitarra, che si sobbarca un gran lavoro soprattutto in sede ritmica; come del resto quello della batteria, che si inerpica spesso e volentieri verso cime di semi-virtuosismo pur badando nel contempo a creare un possente tappeto ritmico senza buchi ne’ indecisioni. Più che buone le parti di basso, ruvide, articolate e dinamiche, anche se appaiono a volte scolastiche.    
Un po’ scontata, invece, la voce, che nulla aggiunge a quanto già ascoltato nel genere (overdose growl con rare spruzzate scream); come la produzione che, quando si alza la velocità, tende a rendere il suono piatto e sottile, specificamente in occasione dei numerosi blast-beats di Bentkowski (ma è una pecca comune, nel Death).
Lo stile del gruppo è comunque ben definito ed omogeneo nel complesso, mentre il songwriting si perde spesso nei meandri della ricerca dell’artificio a tutti i costi e della già menzionata, non eccelsa, originalità.
Forse, una composizione più diretta ed elementare avrebbe sfruttato appieno il poderoso potenziale tecnico posseduto dai tre strumentisti che, obiettivamente, quando procedono su terreni lineari e puliti, offrono davvero un sound massiccio e corposo.

Per concludere, un album interessante e vario, ben suonato, che però rischia di stancare già dal primo ascolto per via delle canzoni dalla scrittura a tratti troppo innaturale e forzata.
Troppo breve la durata complessiva, rispetto al prezzo del prodotto.

Daniele D’Adamo

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Tracklist:

1- Disconnected 1:14
2- Jealousy 1:32
3- City 2:31
4- Another 1:26
5- Not True 1:12
6- War 2:12
7- Heartbeat 2:11
8- Preachers Pray 2:16
9- Sequenzia Dellamorte 1:31
10- You Have the Right to Remain Violent 1:37
11- Lost Skull 2:53
12- Nightmare 2:49
13- Paganini Meets Barbapapex 1:54
14- Empty Room 2:15
15- Orange Pills 1:04
16- Black Plannet 7:01

 

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