Recensione: Wasteland
Nel 2004 uscì il secondo album per i finlandesi Twilight Guardians, il primo sotto la guida della connazionale Spinefarm Records. Questo Wasteland, pur non inventando nulla e rimanendo saldamente ancorato ai clichè del genere, mi ha colpito in particolar modo per la freschezza delle composizioni, per la loro fluidità e per le grandi doti tecniche in possesso di questi ragazzi, che in più di un’occasione inseriscono soluzioni di chiara estrazione prog.
A favore di questa band va il fatto di aver un cantante con una bella voce ma che evita di trasformarsi in una classica sirena nord europea; inoltre, altra caratteristica che mi ha colpito in particolar modo, è la tastiera e gli effetti utilizzati, molto vicini agli organi distorti classici dei Children Of Bodom.
A parte queste piccole sottigliezze, la parola d’ordine di Wasteland è power di notevole spessore; Weak Generation, il brano posto in apertura, è caratterizzato da un refrain irresistibile e un chorus da far rizzare i peli sulle braccia! I brani seguenti rimangono sulla stessa linea d’onda, resi cattivi il giusto dai suoni del tastierista Jari Pailamo e dalla ottima tecnica del chitarrista Carl-Johan Gustafsson. È giusto citare anche il motivo disegnato dalla sei corde nel pezzo Angels, di sicuro impatto e che dimostra un grande gusto per gli arrangiamenti. Anche la semi-ballad King Of The Wasteland si fa apprezzare per la bella melodia che viene incarnata nella canzone e per la giusta interpretazione che la voce di Vesa Virtanen le sa conferire.
Dopo un paio di pezzi un po’ incolori si arriva al momento più divertente di tutto l’album, ovvero la cover della rockeggiante Rocka Rolla dei Judas Priest, a mio avviso riuscitissima! Si conclude quindi con la drammatica The Wraith, che possiede quel qualcosa in più grazie agli arrangiamenti della tastiera, e con la potente e convincente Hellward, ottima sotto tutti i punti di vista: dalla sezione ritmica (Mikko Tång al basso e Henri Suominen alla batteria) ai soliti e ottimi inserimenti tastieristici, dai riff granitici della chitarra alla prestazione vocale del buon Virtanen.
Inutile dire che questo album è indirizzato in particolar modo agli amanti del genere; amanti che però potrebbero rimanere piacevolmente sorpresi di fronte alle ottime song contenute all’interno di questo platter, il quale ci presenta una formazione con una genuina voglia di power e con doti tecniche e gusti nelle melodie che, in un futuro più o meno prossimo, potrebbero fargli fare il grosso salto di qualità. Intanto, per il momento, gustiamoci questo lavoro più che discreto… Personalmente a me basta!
Roberto “Van Helsing” Gallerani
Tracklist:
1. Weak Generation
2. The next call
3. Search for Grace
4. Angels
5. King of the Wasteland
6. Time Has Gone
7. Father`s Cave
8. Rocka Rolla
9. The Wraith
10. Hellward