Recensione: Waters of Weeping

Di shadow from hell - 7 Giugno 2007 - 0:00
Waters of Weeping
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Anno: 2007
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85

Black Funeral: una delle formazioni più discusse, e al contempo più originali, del panorama estremo statunitense che negli ultimi anni sta dando enormi soddisfazioni a noi amanti delle sonorità più oltranziste. I Black Funeral sono una di quelle band che divide gli ascoltatori in due fazioni opposte, sono una di quelle band che o si ama o si odia e con questo ennesimo lavoro sono convinto che la situazione non cambierà di una virgola!
Ma veniamo subito al disco senza perderci in inutili divagazioni logorroiche: “Waters of Weeping” è un lavoro incredibilmente complesso, duro da digerire e dotato di un sound tutto particolare che mai prima d’ora mi era capitato di assaporare in ambito black metal, ance se definire con questo termine i Black Funeral è limitativo e soprattutto erroneo, non ci troviamo infatti di fronte a un disco di semplice black metal, almeno se si da a questo termine un significato classico, il black metal in “Waters of Weeping” è solo alla base del suono, ma quello che c’è intorno è piacevolmente sorprendente, troverete infatti in ogni brano del disco un’atmosfera che deve le sua oscurità al dark ambient più minimale per poi sfociare in un sound riconducibile indubbiamente all’industrial più sporco ed opprimente.

Il primo assaggio di questa atmosfera malata viene dato dall’introduzione di poco più di due minuti in cui fanno capolino voci pulite effettate unicamente con un enorme riverbero che le rende morbosamente sovrannaturali, ma il sound di cui parlavo poco fa si fa vivo nella sua completezza durante la seconda traccia, una composizione di più di otto minuti dove si può subito assaporare una produzione piena e potente, ma al contempo fredda e distaccata con una martellante drum machine che scandisce secondo dopo secondo il tempo con ritmiche molte volte incredibilmente lontane dal black metal.
Dopo questa presentazione brillante il gruppo concede un’interessante divagazione verso il black metal più industriale con “ Gamaliel the Obscene” che ai cultori del black metal più classico potrebbe risultare fortemente indigesta per le sue inusuali sonorità. Il disco raggiunge il suo picco massimo nella parte centrale dove il black metal abbandona un po’ la scena per cedere il posto alla voglia di minimalismo elettronico e ritmiche dilatate all’inverosimile riconducibili all’ dark ambient di migliore fattura o se preferite alla musica Drone di Sunn O))) e simili.
Una volta che si è presa confidenza con queste ardue sonorità ci si rende conto della genialità di alcuni suoni, portati al massimo della estasi dalla “super produzione”, che sono certo faranno storcere il naso a buona parte degli acquirenti di questo disco, ma sarei pronto a scommettere che tanti altri amanti delle atmosfere lugubri abbracceranno il suono unico ed estremamente abissale di “Water of Weeping”. La parte più esaltane del disco è senza alcun dubbio la parte finale costituita da “Loathsome Serpents” e l’outro “Thaumiel – the Deepest Hell” le quali ci conducono fuori dall’ombra, ma non per molto, poiché questo è uno di quei rari dischi che lascia il segno e passerà davvero pochissimo tempo prima che rientri nel vostro stereo per un nuovo ascolto, anche se come al solito la divisione tra amanti e disprezzanti sarà inevitabile.
Al di fuori della musica e dell’oscurissimo e ben curato artwork “Waters of Weeping” propone un’interessante concept basato sulla demonologia, purtroppo è estremamente complesso e quindi di difficile apprezzamento per chi non conosce la materia, come del resto il disco stesso.
Cult U.S. black metal!

Tracklist:

1.: Intro
2.: Nehemot
3.: Gamaliel The Obscene
4.: Sha’arimrath The Eighth Hell
5.: Harab Serapel The Ravens Of Death
6.: Lord Of The Dead
7.: One Adorned In Fire
8.: Devourers Of Spirit
9.: Hell Of Sathariel
10.: Loathsome Serpents
11.: Thaumiel

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