Recensione: Waves of Human Suffering
Nonostante gli Agenda Of Swine si siano ufficialmente formati nel relativamente vicino 2004, non si possono certo definire dei novellini. Le radici del gruppo provengono, infatti, dai grandi Benümb, con i quali condividono il cantante, e dai Vulgar Pigeons, altra formazione ben conosciuta nell’underground estremo statunitense. Un background di tutto rispetto, dal quale sono scaturite le tredici tracce che compongono questo gran bel disco di grindcore chiamato Waves of human suffering.
Un grind davvero molto, molto “core”, quello che occupa lo spazio di questo compact disc. Chiaro lascito dei Benümb, come ci viene spiegato con la consueta delicatezza degna di un AK-47 dall’opener Lost in Apathy, preceduta dalla breve introduzione strumentale di Gethsemane. Le urla psicotiche e originali di Pete Ponitkoff sono infatti l’anello di congiunzione principale con il lato punk oriented del gruppo, mentre il riffing, ad opera di Jeff Lenormand e Jason Behan, con il suo oscillare tra il death metal e il thrash, aggiunge un inaspettato spessore al disco.
L’impatto è il vero pregio di questo lavoro e raggiunge la vera e propria detonazione con tracce come Amongst The Forgotten e Despised from Inception, dove John Gotelli sfoggia tutta la sua abilità nello sfondare il drumkit. Proprio il signor Gotelli si rivela un altro punto di forza dell’album, grazie alla gran quantità di tempi che spaziano dalle care e vecchie blastate a marce più marcatamente thrash con abbondanza di doppia cassa, passando per rallentamenti cadenzati ricchi di groove. Questo, unito al lavoro delle chitarre, si traduce in una varietà compositiva che in campo grindcore fa certamente la differenza. La produzione è curata e ben equilibrata (come in quasi tutte le ultime uscite Relapse) e da quel tocco di smalto in più che permette di apprezzare meglio ogni strumento. Inutile dire che questo carica con altra polvere da sparo i tredici proiettili di grosso calibro elencati sul retro del disco.
Un ascolto preventivo alle tracce messe a disposizione gratuitamente sul sito MySpace è comunque consigliato, specialmente per chi deve ancora fare conoscenza con il particolare timbro vocale di Pete Ponitkoff. E’ una voce che o si ama o si odia, e anche se personalmente la ritengo più che efficace è meglio essere sicuri prima dell’acquisto. In ogni caso, Waves Of Human Suffering è un signor album, ben ancorato al passato ma sufficientemente originale da spiccare dalla massa. Vi invito caldamente a un assaggino.
Michele Carli
Discutine sul forum nel topic relativo!
Tracklist:
01. Gethsemane
02. Lost In Apathy
03. Stains Of Accountability
04. Decimation Of World Trade, Through Organization
05. Amongst The Forgotten
06. Anatomy Of Social Issues : Problem + Contribution Vs. Solution
07. Eradication Of The Seeds Of Purity
08. End Of All Ends
09. Despised From Inception
10. Fragments Of Reason
11. Conditoned For Failure
12. Devouring The Residual Bile
13. Persecution, Ascension, Leave Nothing Standing