Recensione: We Are The Hammer

Di Stefano Ricetti - 11 Gennaio 2010 - 0:00
We Are The Hammer
Band: Savage Blade
Etichetta:
Genere:
Anno: 2009
Nazione:
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71

Dopo qualche colpo a vuoto la tedesca Pure Steel Records da qualche tempo a questa parte inanella uscite interessanti, sempre per quanto attiene l’HM classico. Nel caso degli Savage Blade, al debutto su full length dopo solo poco più di un anno di attività, il bersaglio è centrato. We Are The Hammer si rifà ai grandi maestri degli anni Ottanta partendo direttamente dalle lande canadesi, che tanto hanno finora dato alla storia del Metallo tramite le bordate di Anvil, Exciter e Razor, fra gli altri.    
 
Fin dalla title track emergono le coordinate stilistiche dei Nostri: HM diretto e massiccio dal suono pulito e con ogni strumento al proprio posto, ben riconoscibile. A mo’ di collante la voce di Nikko Forsberg, non certo un fenomeno ma di sicuro singer che si industria parecchio, tanto da risultare, alla fine dell’opera, convincente.  

I Nostri danno il meglio quando c’è da premere sull’acceleratore, mentre mancano ancora di un po’ di esperienza nel momento in cui si avventurano in improbabili anthem (Night Of The Blade). Davvero Ficcante e da heabanging assicurato il lavoro delle chitarre in Merlin, brano diretto dall’andamento “saltellante” a la Sabotage. Da incorniciare l’urlo di Forsberg a 1’ e 50” dal termine, raddoppiato poco dopo. Feeling a profusione nella dolce Willow Run, seppur senza avvicinarsi a illustri predecessori mentre In the Eye of the Storm echeggiano, per via del coro catchy, i Pretty Maids degli Eighties. Stallions of the Highway è solo omonima del celeberrimo inno dei guerrieri di Barnsley che comunque si avvicina allo stile dei Crusader riuscendo a fondere la vena più americaneggiante degli inglesi del tempo che fu con l’immediatezza che fece le fortune dei Motley Crue degli inizi. Da sottolineare ancora un urlo da paura da parte del singer, che da solo vale il prezzo del biglietto. Di Silver Ghost balza all’orecchio la sgommata a inizio brano, viceversa godimento assoluto nel mid tempo Crowfoot, lontano parente di quanto scritto dagli Dei del riff pesante di Birmingham. Trascurabile Magic of the Night, cancellata dalla sorprendente The Eagle is Stranded, traccia adulta, purtroppo “solo” strumentale per ¾ della sua durata, accostabile, per la veemenza, a qualcosa dei Savatage. Grande il galoppo garantito dalle asce sul finale. Chiusura acustica delegata ai piacevoli due minuti e mezzo abbondanti di Opus Of Fire.               

Savage Blade è band destinata a fornire parecchie soddisfazioni ai fan dell’heavy metal più tradizionale, quindi attesa per la prossima prova in studio dove si spera Forsberg migliori sulla profondità e tutto il gruppo si scrolli di dosso le (poche) pecche legate all’inesperienza.     
 
We Are The Hammer, al di là del titolo altisonante, gronda di HM onesto e interpretato con attitudine, senza guardare unicamente al passato, per via dei suoni. Basta e avanza, se solo lo si vuole.

 


Stefano “Steven Rich” Ricetti             


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Tracklist:
1. We Are the Hammer
2. Night of the Blade
3. Merlin
4. Willow Run
5. (In) the Eye of the Storm
6. Stallions of the Highway
7. Silver Ghost
8. Crowfoot
9. Magic of the Night
10. The Eagle is Stranded
11. Opus of Fire

Line-up:
Nikko Forsberg – Lead Vocals
Eric Hoodicoff – Lead & Rhythm Guitar, Drums, Bass, Background Vocals
Chris Rand – Bass, Guitar, Keyboards, Background Vocals


 

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