Recensione: We Wanna Come Home
Nuova uscita per la piccola indie label Karthago Records, che, dopo la recente pubblicazione della raccolta dedicata ai Renegade, immette sul mercato anche la riedizione del secondo album prodotto in carriera dagli austriaci Gallows Pole (nel lontano 1987), band invero poco conosciuta e per lo più attiva a cavallo tra gli anni ottanta e novanta.
Obiettivamente nulle le sorprese riscontrabili dopo un attento ascolto del disco; siamo infatti in presenza di un tradizionalissimo esempio di heavy “underground” estremamente devoto alle proprie origini, reso peculiare grazie ad una prestazione vocale, ad opera del frontman Alois Binder, dal profilo insolito e talvolta, a parere di chi scrive, non del tutto convincente e consona al genere proposto.
Probabilmente inteso come oggetto di culto per collezionisti ed appassionati dell’epoca, è in tutta onestà piuttosto arduo definire una fascia di utenza a cui un album di questo tipo possa oggi fare riferimento o risultare appetibile.
Non malvagia ad ogni modo la proposta, che fonda le proprie basi su di un nucleo di brani sostanzialmente scorrevoli ed eseguiti in maniera accettabile, lasciandosi ascoltare senza mai rendersi sgradevole e permettendosi di offrire un paio di linee melodiche di ottima riuscita e qualità, dal sapore antico ed al contempo affascinante.
Ben chiari inoltre i modelli a cui il gruppo austriaco sembra aver fatto riferimento: una spruzzatina di Iron Maiden in una intelaiatura fondata su di un heavy di “maniera” arricchita da situazioni affini a Manilla Road ed Omen, a costruzione di un sound che in taluni passaggi tenta di ripercorre territori epici e drammaticamente ricchi di enfasi a supporto della caratteristica voce del singer.
Rimarchevole infine la presenza di ben sei bonus tracks aggiunte rispetto all’edizione originale, estratte dal materiale inedito e live, a rendere il bottino più cospicuo e pingue.
Come già riferito in precedenza, la ristampa di “We Wanna Come Home” si propone essenzialmente come elemento collezionabile per appassionati accaniti o dedicato a profondi conoscitori di un territorio sconfinato come l’underground heavy degli eighties.
Una uscita di nicchia quindi, di qualche interesse ma di certo non fondamentale.
Tracklist:
01. When The Music Plays
02. We Wanna Come Home
03. Coming Closer
04. Black Monday
05. Is It Love
06. Hands Off
07. In All These Days
08. I Still Believe In Love
09. Coming Home
Bonus Tracks:
01. Whiskey
02. Memories
03. The Other Side
04. Fighting The Storm
05. In Rock We Trust
06. Sweet Lady