Recensione: Weaponized
Crossover doc quello dei losangelini Weaponized, una letale fusione tra Hardcore e Thrash alla vecchia maniera, sulla scia di Nuclear Assault, S.O.D., Suicidal Tendecies ed i più recenti Municipal Waste, come dimostrano con l’omonimo album di debutto, autoprodotto e disponibile dal 20 marzo 2021.
Dieci brani con un tiro che va dal molto veloce al velocissimo, diretti, senza fronzoli e grintosi, con strofe strafottenti e disturbanti, dense di quella insana incazzatura che brucia come il calore che sale d’estate dall’asfalto dei marciapiedi, rabbia vera di chi vive situazioni di disagio, non costruita a tavolino dal music business che vede nel rock un profitto e, vestendo le band con abiti costosi, le fa suonare in mezzo a sfarzosi effetti speciali che distolgono dal vero valore, quello della musica.
Non c’è niente di nuovo in ‘Weaponized’ (compreso la bandana alla Mike Muir), ma è giusto così. D’altronde è lo stesso stile che ha dei paletti molto ben piantati al suolo, paletti ai quali la band si ancora fermamente: tutto è concreto, immediato ed aggressivo, solo ‘Casket Walls’, che è la prima traccia, ha giusto un po’ d’intro davanti.
Non ci sono uscite di strada, neanche brevi sbandate. I pezzi sono ‘quadrati’ ed essenziali, basati sull’irriverenza di una voce ribelle, sulla potenza delle ritmiche e sulla forza della batteria, con qualche nervoso assolo, giusto per spezzare un po’, e dinamici assalti che tirano al mosh, a sottolineare il carattere duro di questa giovane band che, prima di quest’album, aveva messo in giro solo un demo esplorativo dal titolo ‘Evil Thoughts’, pubblicato nel 2019.
Si elevano la sparatissima ‘Food For Thought’, la malsana ‘Grave Escape’, la furiosa ‘Welcome To The Pit’ e ‘Evil Thoughts’ per il suo giro di chitarra Anthrax style, ma tutto l’album si ascolta volentieri e con soddisfazione.
Insomma, un esordio più che buono. Seguiremo gli ‘Weaponized’ con vivo interesse. Molto bravi!