Recensione: Welcome the End
Prendete un dio della scena americana come James Rivera (voce degli Helstar per chi vivesse sulla Luna) aggiungete Eric Halpern dei Destiny’s End e Mike LePond ex Sleepy Hollow, attualmente bassista dei Symphony X e avete creato il nucleo pulsante dei Distant Thunder, una vera e propria rivelazione della attuale scena americana, una band che gli amanti del metal classico adoreranno fin dal primo ascolto.
Avevamo lasciato Rivera alle prese con il meraviglioso “Passage to the other side” dei Seven Witches e credo aspettassimo tutti con trepidazione il ritorno di questo cantante straordinario, in assoluto credo di non offendere nessuno dicendo che Rivera sia il miglior cantante che la scena statunitense abbia partorito. Certo è un’opinione personale ma ascoltando i dischi di act del calibro di Helstar, Destiny’s End e New Eden si capisce quanto sia straordinario il valore artistico di questo incredibile singer, un vero mito. Questo “Welcome the end” è un disco di heavy metal rovente, un corposo esempio di carisma e classe da parte di una band di veterani che si sono ritrovati per spaccare di brutto e per difendere la musica che amano. Non ci sono particolari novità rispetto al passato, i Distant Thunder si allineano al sound classico delle band americane della nuova generazione, quindi aspettatevi un rifferama tagliente, linee vocali roventi e tempi rapidi giocati su intelligenti intrecci tra chitarre e sezione ritmica. Nel nuovo “Welcome the end” non c’è nemmeno il barlume di una vaga contaminazione con il souno power europeo, questo disco è dedicato ai metallari appassionati che hanno amato gli Helstar e in generale le band più ortodosse della storia statunitense (Jag Panzer, Iced Earth, Riot et similia…). La Massacre Records non si è fatta scappare la possibilità di patrocinare l’esordio dei Distant Thunder, credo sia una gran cosa, così potrete trovare questo cd ovunque senza dovervi sbattere più di tanto per farlo vostro.
L’incipit è affidato all’energia tagliente di “I welcome the end” un pezzo sinceramente diretto e veloce, i Distant Thunder puntano su un suono corposo e su melodie crescenti che generano un refrain immediato e di grande presa su chi ascolta. Si incomincia a fare sul serio con la seconda “Soulless inventions” che possiede il mood inconfondibile dei migliori pezzi degli Helstar, un up-tempo non particolarmente veloce giocato su linee vocali al vetriolo e tonnellate chitarre ritmiche. La solfa non cambia di una virgola con “Hopless creator”, questa canzone sembra uscita da “Painkiller” con il suo sound raffinato e graffiante non lascerà insensibili i metallari più ortodossi. Rivera si scatena come solo lui è capace con “Fire in the skies” e credo che in sede live questo pezzo farà impazzire le folle. La title track è uno strumentale affidato alle chitarre, si riparte alla grande con “Beyond the black field of stars” una nuova prova di metallo pesante magistrale. Qui le influenze dei Judas Priest più cattivi si percepiscono anche nelle linee vocali, Rivera ha una timbrica e una impostazione molto vicina a quella di Halford. Il mid tempo “Lost in time” è un brano pazzesco, ha un ritmo quadrato e melodie azzeccatissime che ricordano i primi Metal Church. La conclusiva “Finding my way” è nuovamente giocata su tempi medi e rivela un’ ossatura ritmica poderosa e convincente. I Distant Thunder tributano agli Helstar riproponendo “Run with the pack”, naturalmente l’effetto è devastante. Viene anche riproposto il classico degli Accept “Restless and wild” come per ribadire ulteriormente il carattere integerrimo della band statunitense.
C’è poco da aggiungere, il bilancio altissimo del disco è semplicemente indiscutibile, se siete dei metallari dovete avere questo “Welcome the end”, si tratta uno dei migliori album usciti nella prima metà del 2004. Fatelo vostro.
1. The Day Upon You
2. I Welcome the End
3. Souless Inventions
4. Hopeless Creator
5. Fire in the Skies
6. Distant Thunder
7. Beyond the Black Field of Stars
8. Lost in Time
9. Finding my Way
10. Run With the Pack (HELSTAR cover)
11. Restless and Wild (ACCEPT cover)