Recensione: Welcome To The Other Side
Welcome To The Other Side è un lavoro di rottura; uno dei tanti che la camaleontica formazione dei Rage ci ha offerto nella loro lunghissima carriera. La creatura di Peavy Wagner sembra infatti allergica alla staticità e raramente offre in successione due dischi simili tra di loro. Stupisce solo in parte quindi il cambio di sound tra W.T.T.O.S. e il precedente Ghost. Con la pubblicazione di questo lavoro Chris / Spiros Efthimiadis e Sven Fischer vengono sostituiti dal chitarrista Victor Smolski e dal batterista Mike Terrana. Viene così a formarsi un trio destinato ad avere, negli anni a venire, un grande successo specie con la pubblicazione del fortunato Soundchaser.
Il cd, estremamente cupo per testi e titoli delle canzoni, è senza dubbio di discreto livello. Tra i momenti più riusciti si deve annoverare l’ottimo attacco di Paint The Devil On The Wall e Mirror In Your Eyes: brani dal tiro immediato (specie in sede live), veloci, potenti e ottimi esempi di power metal vecchio stampo con una spruzzata di melodia nel coro. Momenti più riflessivi, tetri e tristi accompagnano la seguente suite divisa in quattro parti. Tribute To Dishonour raggiunge il suo apice nelle devastanti ed altalenanti One More Time e I’m Crucified. Tra brani tirati e quasi senza respiro (come No Lies), mid tempo cadenzati e metallici (Point Of No Return) si arriva ben presto verso la parte centrale del disco. Molto accattivanti le linee melodiche trovate in Leave It All Behind, memorabile nel ritornello, divino Smolski in Deep In The Night…la velocità non è tutto!!! Title track altisonante solo in apparenza per uno di quelli che considero uno dei capitoli più banali e vuoti dell’intero prodotto. Verso il finale giunge un pezzo da novanta come Straight To Hell: una mazzata clamorosa nel break che vorresti non finisse più per un crescendo semplice e vincente come pochi. Dignitosi il lento e la hit conclusiva che mettono il sigillo sul disco.
Gli ultimi acquisti di Peavy Wagner probabilmente rappresentano il massimo nel genere per tecnica e, in Welcome To the Other Side, ne danno dimostrazione con assoli, accelerazioni, riffs, rullate, precisione e potenza semplicemente impressionanti (da questo punti di vista vi consiglio di andare a vederli dal vivo). Ciò non toglie che questo disco non sia uno dei miei capitoli preferiti dei Rage, (non solo rispetto a quanto prodotto tra la fine degli anni ’80 e anni ’90), anche nei confronti dei successivi Soundchaser e Speak of The Dead. Partendo dal presupposto che per fare un brutto disco i Rage devono davvero impegnarsi il songwriting, a parte alcuni ottimi capitoli precedentemente descritti, è sempre convincente. In particolare la decisione di avere una tracklist troppo lunga (17 song per 65 minuti totali) penalizza la valutazione finale del lavoro. Hanno fatto e faranno di meglio!!
Tracklist:
1. Trauma
2. Paint The Devil On The Wall
3. The Mirror In Your Eyes
Tribute To Dishonour
4. (Part. I) R.I.P.
5. (Part. II) Requiem
6. (Part. III) Requiem
7. (Part. IV) I’m Crucified
8. No Lies
9. Point Of No Return
10. Leave It All Behind
11. Deep In The Night
12. Welcome To The Other Side
13. Lunatic
14. Riders On The Moonlight
15. Straight To Hell
16. After The End
17. Sister Demond