Recensione: Werk 80 II
Dovevano evidentemente passare più di dieci anni – undici, per la precisione – per vedere sul mercato il secondo capitolo della saga Werk 80 da parte dei Death metaller tedeschi Atrocity. Nel 1997, infatti, uscì la prima parte di questa rivisitazione in ambito hard dei tormentoni Disco Dance, Pop e affini che segnarono per sempre i formidabili anni Ottanta. Come l’altra volta, per stuzzicare ulteriormente il palato dei metallari maschi, in copertina viene proposta la belloccia di turno. Nella fattispecie Werk II gode della presenza della tenebrosa Dita Von Teese, già ex moglie di un personaggio famoso in ambito musicale, in posa fatale con tanto di calze nere e guêpière.
Se all’interno del primo capitolo, a parte qualche episodio ben riuscito – Wild Boys (Duran Duran), Shout (Tears For Fears) e Let’s Dance (David Bowie) – la sensazione finale era quella di trovarsi di fronte a una operazione più commerciale che artistica, stavolta il bersaglio è stato inquadrato decisamente meglio, nonostante, molto probabilmente, sempre il business detta legge in questi casi più che in altri.
Se Werk 80 venne accusato di contenere poco Metallo, stavolta i Nostri ci hanno dato dentro di più, senza impressionare, però. All’interno delle undici canzoni spiccano le cover di Smalltown Boy (Bronski Beat), Fade To Grey (Visage) e Forever Young (Alphaville), con quest’ultima in pole position sulle altre due.
Gli Atrocity mostrano i muscoli davvero solamente a tratti, come nella versione adrenalinica di Relax dei Frankie Goes To Hollywood, per il resto, a livello di impatto, deludono: infatti, durante l’ascolto, si rafforza sempre di più l’idea che “manchi quel qualcosa”. Fatto salvo che ormai gli inevitabili richiami sinfonici fanno parte del Dna dei tedeschi e che Alexander Krull non è certo il miglior cantante del mondo, era comunque lecito aspettarsi di più da Werk 80 II che, alla prova dei fatti, suona divertente e nulla più.
Stefano “Steven Rich” Ricetti
Tracklist:
1. People Are People (Depeche Mode)
2. Smalltown Boy (Bronski Beat)
3. Relax (Frankie Goes To Hollywood)
4. Don’t You Forget About Me (Simple Minds)
5. The Sun Always Shines On Tv (A-ha)
6. Hey Little Girl (Icehouse)
7. Fade To Grey (Visage)
8. Such A Shame (Talk Talk)
9. Keine Heimat (Ideal)
10. Here Comes The Rain Again (Eurythmics)
11. Forever Young (Alphaville)
Line-up:
Alexander Krull – Vocals
Thorsten Bauer – Guitar
Mathias Röderer – Guitar
Alla Fedynitch – Bass
Peter Hornung – Drums