Recensione: What If…
Avanti su, chi di voi non aspettava questo momento? Operazione nostalgia, o semplicemente commerciale (oppure anche entrambe, dai), già il ritorno sui palchi dei Mr. Big era riuscito a fare breccia nei cuori dei fan di mezzo mondo (con occhio di riguardo soprattutto verso il sol levante). Il tutto coronato dalla pubblicazione del DVD Back To Budokan, testimone dell’ottimo stato di forma di una band che, nonostante i tanti anni di silenzio, riesce tutt’ora a dimostrare di avere ancora una marcia in più rispetto a tutti gli altri gruppi attualmente in attività. Mancava solo la pubblicazione di un nuovo album, quindi. A questo ci pensa l’ultimo arrivato What If..., che, come da copione, conferma (come se ce ne fosse veramente il bisogno) che una band del genere un disco non lo sbaglia nemmeno a farlo di proposito.
Se da una parte la band si affida comunque all’esperienza, dall’altra è innegabile ammettere che ogni singolo brano presente in tracklist appare come il frutto di un songwriting veramente ispirato. Brani che si prestano ad essere, ovviamente, come una sorta di palcoscenico dove ogni singolo elemento del gruppo ha modo di fare veramente ciò che vuole con la propria tecnica (primi su tutti Gilbert e Sheehan), senza comunque tralasciare un elemento fondamentale per la buona riuscita dei pezzi, ovvero il mettersi anche al servizio del collettivo. Non solo tecnica, dunque, What If… nasce anche con l’intento di dimostrare che i Mr. Big, anche dopo tutti questi anni di assenza, sono ancora capaci di comporre della buona musica insieme.
Il risultato è sicuramente quello sperato ed ogni pezzo presente in tracklist rappresenta una potenziale hit, a cominciare dalla raffinata opener Undertow, che già aveva anticipato l’uscita del disco con tanto di video ufficiale. Un album comunque che, da una parte non stupisce più di tanto, visto che una band del genere non può essere altro che una garanzia certa, mentre d’altro canto entusiasma grazie ad una varietà di brani freschi al punto giusto e, soprattutto, contraddistinti da melodie sempre vincenti e che fanno presa diretta già dal primo ascolto. In una tracklist dove, comunque, è veramente difficile individuare un qualsivoglia calo di tensione, meritano di essere menzionate sicuramente le adrenaliniche American Beauty, Still Ain’t Enough For Me e Around The World, dove, oltre al superbo lavoro della coppia Gilbert/Sheehan, a farsi valere è anche il drumming preciso e incalzante di Pat Torpey, mentre l’ugola di Eric non sembra affatto risentire dell’età che avanza. Pregevoli anche i pezzi più lenti, come una Stranger In My Life che trasuda emozioni da ogni singola nota suonata, mentre l’allegra spensieratezza di I Get The Feeling non può far altro che conquistare per l’immediatezza di un refrain a dir poco azzeccato.
Un disco che, quindi, non delude sicuramente le aspettative, grazie alla prova di una band che dimostra di essere in forma smagliante. What If… stupisce più che altro per freschezza e immediatezza, allontanando da subito ogni possibile dubbio dai presunti scopi solo ed esclusivamente commerciali di questa operazione. A farsi valere, in questo caso, è soprattutto il cuore. Bentornati, Mr. Big, e fate in modo di non farci più sentire la vostra mancanza.
Angelo ‘KK’ D’Acunto
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Tracklist:
01 Undertow
02 American Beauty
03 Stranger In My Life
04 Nobody Takes The Blame
05 Still Ain’t Enough For Me
06 Once Upon A Time
07 As Far As I Can See
08 All The Way Up
09 I Won’t Get In My Way
10 Around The World
11 I Get The Feeling
12 Unforgiven (Bonus Track)