Recensione: Whispers To The Void
Si potrebbe superficialmente ricondurre i Through Your Silence alla nuova ondata di band figlie del death melodico in versione -core
che si stanno affacciando sul mercato discografico italiano da un paio d’anni a questa parte, ma la realtà è che questo quintetto
meneghino, sebbene arrivi solo oggi alla sua prima pubblicazione, esiste dal 2002, anno non sospetto in cui ancora solo i più attenti
conoscitori delle nuove proposte ascoltavano bands come Caliban o Killswitch Engage, mentre tutti gli altri appassionati dell’estremo in
versione melodica si sollazzavano con la triade Dark Tranquillity, In Flames, At the Gates. Conoscere le origini
cronologiche di questo gruppo musicale ci può essere d’aiuto per capire a fondo la sua proposta, la quale, nonostante si conceda a
modernismi ed a tutte quelle che sono state le innovazioni introdotte nel genere dall’inizio del nuovo millennio ad oggi, rimane legata
alla genuina attitudine scandinava che oggi spesso viene citata dai musicisti in erba, ma la cui eredità non sempre viene raccolta a
dovere.
Whispers to the Void è un album indubbiamente molto curato in cui i nostri non si lasciano imbrigliare dai limiti della loro
formazione (composta da 2 chitarristi, bassista, batterista e cantante) e danno libero sfogo alla loro fame di arrangiamento,
aggiungendo piano, tracce di sintetizzatore, violini e addirittura voci femminili per le parti cantate normalmente e non in scream.
Ai classici riff pivotati si affiancano sfuriate in tremolo picking accompagnato da blastbeat e sezioni in doppia cassa, con canzoni che
spesso e volentieri partono arrabbiate per poi risolversi in aperture melodiche dove al respiro dei power chords si affianca il cantato
di Dalia Orsi. Ovviamente ogni rosa ha le sue spine, giungiamo dunque ad elencare i difetti di questo platter che, di primo acchito,
sembrerebbe riprendere ciò che i Dark Tranquillity avevano creato in Damage Done per portarlo ad un nuovo livello dove gli arrangiamenti
sono più legati alle moderne tendenze coreggianti ed i metronomi rimangono rapidi e serrati, mentre recentemente la band di Michael
Stanne ha deciso di concentrarsi maggiormente sulla riflessività e le atmosfere. Il fatto è che i Through Your Silence, sebbene riescano
in pieno nel creare una formula che riprende genuinamente uno stile e lo svecchia pur rimanendo coerente con esso, falliscono
successivamente nel comporre canzoni che stupiscano l’ascoltatore e lo incollino allo stereo. Non saprei dire dove sia l’inghippo, se
nelle strutture spesso elaborate, nei rallentamenti che ricordano un po’ i Winter of Life o nelle voci femminili che, come già
accennato, alle volte suonano un po’ fuori contesto… il fatto è che a questo disco mancano pezzi come Monochromatic Stains, o The Sun
Fired Blanks (o se vogliamo andare su un gruppo più giovane una Endzeit o una Counterweight)… tracce con ritornelli da cantare
all’infinito che coinvolgano l’ascoltatore e diano un’identità immediata ad un disco.
Sia chiaro, questa è anche una questione di punti di vista: per chi scrive infatti in un platter che si rifà alla corrente del Death
Melodico sono inprescindibili due o tre pezzi semplici e con le caratteristiche del singolo, ma potrebbe non essere così per tutti. Se
siete dunque dei fanatici delle soluzioni difficili e delle strutture elaborate potreste trovare questo disco interessante, ma è un dato
di fatto che il sottoscritto dopo tre, quattro, cinque ascolti, sebbene fosse colpito positivamente dal modo di suonare dei Through your
Silence, non fosse ancora riuscito a fissarsi in testa nemmeno un ritornello, una ritmica, una linea vocale o strumentale da
canticchiare in macchina nel tragitto da casa al lavoro. Questo, almeno per me, in questo ambiente è peccato mortale e non può far
salire la media di Whispers to the Void oltre ad una buona sufficienza. Mi dispiace.
Davide Iori
Discutetene anche sul forum nel topic relativo.
Tracklist:
1- Whispers to the Void
2- Desire
3- The Groom
4- War Children
5- Faliure
6- Mass Killer
7- Winter Came
8- Scarred By Your Hand
9- My Blood