Recensione: White Darkness

Di Fabio Vellata - 10 Luglio 2007 - 0:00
White Darkness
Band: Nightingale
Etichetta:
Genere: Prog Rock 
Anno: 2007
Nazione:
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80

Nati nel 1994 come estemporaneo progetto solista per volere di Dan Swano, eccelso mastermind della scena nordica (fondatore dei seminali Edge Of Sanity ed attivo collaboratore di un numero sterminato di altre bands), i Nightingale hanno progressivamente acquisito lo status di gruppo a tutti gli effetti, inanellando una serie di uscite discografiche ricche di buon gusto e grande stile, volutamente lontane da territori estremi a privilegiare sfumature maggiormente soffuse, dapprima darkeggianti e inquiete, con il primo, straordinario platter, intitolato ’The Breathing Shadow’, per spostarsi poi, poco alla volta, verso lidi più affini al prog rock di grande raffinatezza ed eleganza.

‘White Darkness’ è il sesto capitolo di questa interessante evoluzione ed è quello che, in termini banali ma alquanto efficaci, potrebbe essere definito come album della definitiva maturità artistica, il disco in cui le reali potenzialità, il songwriting e la vera “sostanza” del project vengono definitivamente a galla, dimostrando ancora una volta la grande preparazione di un artista a tutto tondo come Swano ma, nel contempo, ribadendo in maniera inequivocabile l’eccellenza di una proposta ormai assurta al ruolo di vera garanzia per i fans, raramente traditi e molto spesso gratificati da prodotti di buona qualità e fattura.

Elementi fondamentali nella maturazione del sound dei Nightingale, appaiono in ogni caso le esperienze e gli insegnamenti che lo stesso Swano ha tratto dalla cooperazione con blasonati acts come Threshold, Ayreon e Star One, presenti in modo evidente non tanto nella musicalità e struttura dei brani, meno dotati dello spessore chitarristico degli inglesi e lontani dai voli pindarici delle creature di Arjen Lucassen, quanto piuttosto nelle atmosfere talora avvolgenti e di particolare ricercatezza, quasi fusion in alcuni passaggi, e nell’impasto vocale, in questo caso, spesso molto vicino alle melodie dei già citati Threshold.
Sostanziale inoltre l’apporto delle tastiere, base imprescindibile su cui prendono forma le varie composizioni ed elemento primario nell’intero svolgimento del platter.

Citazione a parte meritano poi i vari episodi presenti nella tracklist, a partire dall’opener ‘The Fields Of Life’, ideale punto d’incontro tra i primi Nightingale di fascino spiccatamente gotico e l’attuale incarnazione prog della band, così come le successive ‘Trial And Error’ e ‘Reasons’, altri luminosi esempi della notevole personalità del gruppo, in questi frangenti alle prese con aperture tastieristiche ad ampio respiro e cori di buona efficacia, proseguendo con le situazioni di stampo acustico e quasi folkeggiante come ‘Wounded Soul’ e ‘To My Inspiration’, gli attacchi più movimentati delle oscure ‘Hideaway’, ‘Belief’ e ‘One Way Ticket’, ora sospese, ora veementi, ora quasi al limite della psichedelia, per finire con i masterpieces ‘White Darkness’ e ‘Trust’, summa definitiva della proposta della band nordeuropea, a cavallo tra dark di eccellente finezza, tastiere prog troneggianti ed inaspettati squarci di solarità, in un caleidoscopio di soluzioni di notevolissima maestria che non fanno che confermare lo stato di maturità artistica e la piena padronanza dei propri mezzi da parte della band.

Menzione d’onore ed aggiuntiva anche per la bravura dei musicisti, a quanto sembra molto coesi e coinvolti nella buona riuscita delle tracce e per l’interpretazione di Swano, in possesso di una voce malinconica e peculiare davvero “tagliata” per la parte, probabilmente non paragonabile ai grandi, ma ugualmente perfetta nel contesto in cui va ad inserisri ed interagire.

Al solito un buon lavoro dunque, tuttavia, in conclusione, sono infine necessari una dovuta postilla ed un consiglio.
Come ogni disco di estrazione prog degno di tal nome, anche ‘White Darkness’ si rivelerà alquanto restio ad offrire tutte le proprie qualità ai primissimi passaggi: vietato dunque perdersi d’animo se ai primi tre / quattro ascolti l’album apparirà meno attraente di quanto atteso.
Saranno invece molti gli spunti di interesse, le melodie accattivanti e gli attimi di buona musica reperibili lungo l’intera durata del cd e pronti a manifestarsi alle orecchie di chi, con calma e pazienza, vorrà dedicare un po’ del proprio tempo alla piena assimilazione di questa creatura prog, forse non definibile capolavoro ma di sicuro fascino ed indubbio magnetismo, come sempre, meritevole di grande riguardo ed attenzione.

Tracklist :

01. The Fields of Life
02. Trial and Error
03. One Way Ticket
04. Reasons
05. Wounded Soul
06. Hideaway
07. To My Inspiration
08. White Darkness
09. Belief
10. Trust

Line Up:

Dan Swano – Voce / Chitarre / Tastiere
Tom Nouga – Chitarre / Tastiere
Erik Oskarsson – Basso
Tom Bjorn – Batteria

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