Recensione: Wicked Charm

Di Claudio Casero - 28 Novembre 2003 - 0:00
Wicked Charm
Band: Vampiria
Etichetta:
Genere:
Anno: 2003
Nazione:
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73

Gli argentini Vampiria ci propongono questo “Wicked Charm”, album prodotto dalla Goimusic, un cd di gothic in alcuni frangenti vicino al black metal con buoni spunti sotto molti punti di vista. La band è composta da cinque elementi: Konde (voce), Oswalth (chitarra & tastiera), Iván (basso), Johann V. (batteria & tastiera) e Danna (voce soprano).

Il cd inizia con l’intro “Trance-migration” in cui la tastiera suona una base ambientale per il narratore che spiega il significato di trasmigrazione secondo il gruppo; il tutto suonato in maniera quasi orchestrale. La seconda parte dell’intro invece tende a far capire all’ascoltatore che genere di musica si appresta ad ascoltare, grazie ad una parte strumentale che rivela le capacità sia compositive che strumentali della band.

“Break the Seal” è il primo brano vero e proprio; le tastiere rivestono un ruolo essenziale durante le parti strumentali della canzone, mentre prevalgono le chitarre estremamente distorte nelle parti cantate. Il brano è parecchio complesso soprattutto dal punto di vista dei continui cambi di tempo che rasentano il progressive, senza però mai risultare noiosi o troppo pesanti. Le parti più prettamente sinfoniche sono decisamente quelle che mi convincono maggiormente dal momento che riescono a creare un’ottima atmosfera gotica.

La seguente “Venom of God” è invece molto vicina al metal classico per quanto riguarda i riff di chitarra e il ritmo di batteria; la voce di Danna, che si confronta con lo scream di Konde, dà un tocco di classe al brano rendendolo sì più complicato per quanto riguarda l’esecuzione, ma anche notevolmente più interessante. Talvolta però la voce femminile è esasperata talmente tanto da sembrare stonata; ciò rende la canzone meno piacevole di quanto poteva essere senza questa esagerazione.

“Unholy War” ha i suoni molto simili ad alcuni brani doom, la lentezza delle chitarre e della batteria è quasi mortale soprattutto per quanto riguarda l’inizio del brano; il cantato lento e ben scandito si adatta alla perfezione alla parte strumentale quasi a dare un’idea di sofferenza. La parte gotica è decisamente più vitale e convincente, con la voce femminile che in questo caso riamane nei limiti della sua capacità senza strafare e con stacchi tanto precisi quanto belli. È forse la miglior canzone di tutto l’album.

Il cd prosegue con “Eclipse of Souls”, il brano più tipicamente gothic di tutto il lavoro; la tastiera la fa da padrona suonando note che rimangono in mente già dal primo ascolto e che viene voglia di canticchiare. La varietà di voci è notevole e ben suddivisa lungo la durata di tutta la canzone e non stanca mai l’ascoltatore che aspetta con ansia il prossimo cambio di voce aspettando un’altra novità.

“Dark Emotions” è una canzone che viaggia in crescendo, da un inizio riflessivo e narrato con suoni doom, si sposta verso territori più gothic in secondo momento con l’ausilio della voce di Konde per poi raggiungere lidi progressive per quanto riguarda i suoni di tastiera e i repentini cambi di tempo di batteria. Sinceramente tra tutti è il brano che mi convince meno a causa della sua scarsa fluidità all’ascolto e ai cambi di tempo non sempre azzeccati. L’unica cosa che mi è piaciuta è la voce che rimane senza difetti per tutta la canzone.

Con “Darkness, Swallows Me!” risaliamo decisamente di valore anche se in questo caso siamo molto vicini al black metal sinfonico e melodico. Il ritmo martellante di batteria sovrasta tutti gli altri strumenti con la sua potenza e la velocità che però alla lunga risulta noiosa. A risollevare le sorti del brano sono senza dubbio le parti gothic molto ben strutturate, con la voce di Danna pressoché perfetta per enfasi ed intonazione in questo brano.

Si prosegue con “The Gloomy Labyrinths of Dementia” in cui il ritmo cadenzato e lento rende il brano notevolmente riflessivo ed enfatico quasi fossimo in presenza del brano più importante di tutto il lavoro. Sicuramente si tratta della canzone più complessa e meglio organizzata sotto tutti i punti di vista; i cambi di tempo sono molti ma mai ovvi né noiosi, la lunga parte strumentale è parecchio varia e ben suonata e spazia dal gothic al doom al progressive senza pecche. Il cantato sia maschile che femminile sono ben calibrati e molto interessanti sia per quanto riguarda la linea vocale che i testi particolarmente studiati.

“Ancient Fear” e “Reminiscence of Hell” sono due brani prettamente di black metal sinfonico con parti molto veloci e scream esasperato e tastiere che creano un’ambientazione orrorifica eccezion fatta per le parti con voce femminile abbastanza vicini ad uno stile heavy sulla scia dei Nightwish e i momenti strumentali tipicamente gothic. I vari generi si amalgamano abbastanza piacevolmente rendendo i brani decisamente validi e interessanti sotto tutti gli aspetti.

Il cd contiene anche la bonus track “Mental Disorder” un brano particolarmente cupo e atmosferico che, nelle sue parti strumentali potrebbe benissimo far parte di una colonna sonora per film horror. La doppia cassa è l’elemento essenziale in quasi tutta la canzone che presenta momenti molto veloci e allo stesso tempo alquanto d’atmosfera che suscitano emozioni piacevoli da parte dell’ascoltatore.

Possiamo quindi dire che questo “Wicked Charm” è un buon album in cui gothic e black si amalgamano abbastanza bene e sapientemente durante tutta la sua durata. La presenza di tre generi di cantato non fa altro che migliorare la varietà del cd senza scadere in eccessive banalità o estremismi. Il prodotto è ben suonato da tutti i componenti e presenta un’ottima registrazione senza pecche evidenti.

TRACKLIST:
1. Trance-migration
2. Break the seal
3. Venom of god (path of doom)
4. Unholy war
5. Eclipse of souls
6. Dark emotions
7. Darkness, swallows – me!
8. The gloomy labyrinths of dementia
9. Ancient fear
10. Reminiscence of hell (Vlad’s dominion)
11. Mental disorder (bonus track)

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