Recensione: Wig Wamania

Di Fabio Vellata - 30 Maggio 2006 - 0:00
Wig Wamania
Band: Wig Wam
Etichetta:
Genere:
Anno: 2006
Nazione:
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90

Ecco una novità da segnare a matita rossa nella propria listina degli acquisti.

Eh sì, perché il nuovo album degli sconosciuti (almeno dalle nostri parti) norvegesi Wig Wam è senza dubbio uno di quei prodotti destinati a rimanere nel cuore di più di un appassionato di hard rock: musica eseguita con la medesima attitudine di molti anni fa, ma con piglio tutt’altro che nostalgico e suoni assolutamente attualissimi… e si badi bene, ho scritto attualissimi non “moderni”!

I Wig Wam infatti non si abbassano a seguire il trend e la moda, proponendosi con chitarre “down tuned”, sonorità troppo quadrate o inutili artifici, decisamente no, loro semplicemente prendono Kiss, Motley Crue, Poison, Alice Cooper, Aerosmith, Def Leppard e Bon Jovi dei tempi d’oro, shakerano allegramente, aggiungono un bel po’ di talento nel suonare i propri strumenti, una straordinaria capacità nello scrivere canzoni con ritornelli irresistibili, una immagine chiassosa ed eccessiva in pieno stile glam ed una produzione precisa e “abbondante”, in grado di rendere il tutto appetibile e, per l’appunto, attuale e via, il gioco è fatto, ecco sfornati uno dopo l’altro una serie di cd imperdibili per ogni amante del genere hard più verace e diretto.

Giunta al terzo album nell’arco di un paio di anni, la discografia del gruppo scandinavo si va facendo sempre più ricca e sorprendente.
Esordienti nel 2004 con il divertentissimo ed ironico “667 The Neighbour of The Beast” (letteralmente, “667, il vicino della bestia”…semplicemente geniale!), nel 2005 è stata la volta di “Hard To Be A Rock n’ Roller”, un concentrato di rock n’ roll allo stato brado con ritornelli saltellanti, melodie implacabili e tanto, tantissimo divertimento, è ora la volta (dopo una serie sterminata di singoli ed Ep) del qui presente “Wig Wamania”, lavoro superbo che esalta all’ennesima potenza tutte le migliori qualità di questa ottima band, rileggendo a livelli elevatissimi gli elementi che codificano lo stile musicale universalmente conosciuto come “rock duro”.

Il consueto track by track ci dà l’occasione per approfondire nello specifico la bontà del cd in oggetto.

Dopo un intro declamatoria, apre le danze la arrembante “Rock My Ride” ed è già spettacolo. Il “succo” della questione è tutto in questo brano: un incedere potente ed incalzante che spinge il volume dello stereo al massimo, per sfociare poi in un ritornello da squarciagola dove i Motley Crue ed i Posion non sono troppo lontani, in un esempio di grandissimo rock!
Con la successiva “Slave To Your Love”, la band mette in chiaro la propria classe superiore anche in quanto a ballate, con il solito chorus pienissimo, una atmosfera che non percepivamo in un brano da tempo immemore ed il singer Glam che si diverte ad emulare Steven Tyler con ottimi risultati.
Il Bon Jovi d’annata fa capolino dalle note iniziali di “Gonna Get You Someday”: altro giro altro coro efficacissimo, con un brano che ci restituisce i grandi anni ottanta fatti di entusiasmo e tanta positività.
AOR stratosferico con “Bygone Zone”, traccia numero cinque. Echi di Journey e Survivor (!!!) fanno da contorno ad un pezzo dai tempi medi, con la voce dell’ottimo (e sempre più convincente) singer a spadroneggiare su di un impianto melodico di grande presa.
Lo sleaze n’roll più selvaggio ed alcolico è la base invece di “Dare Devil Heat”, ancora una volta una canzone torrida e rovente con coro da stadio e di “Kill My Rock n’ Roll”, anthemica e divertentissima; segue quindi il trascinante strumentale intitolato “The Riddle”, brano che ci consente di apprezzare le notevolissime abilità strumentali dei musicisti, elementi non semplicemente dotati di un grande sense of humor e dirompente carica adrenalinica, ma anche autentici virtuosi del pentagramma.
“At The End Of The Day” è quindi la seconda ballad in scaletta. Glam è nuovamente emulo di Steven Tyler e sfodera una interpretazione da applausi; i toni risalgono successivamente con “A Rock n’ Roll Girl Like You”, dotata di un inizio che ricorda parecchio quello del celeberrimo brano intitolato “My Sharona”, per poi evolversi in una avvolgente song dai tratti spensierati e solari.
Si procede verso la conclusione con la potente e Poisoniana “Can’t Get Her (Out Of My Bed)” e la finale “Breaking All The Rules”, che ci saluta con toni focosi, chitarre incazzosissime e ferocia molto heavy.

Dopo il “tonificante” ascolto del cd, riprendiamo il controllo del volume riportandolo a livelli più consoni al fine di esprimere qualche considerazione conclusiva.

I conti sono presto fatti : “Wig Wamania” consta di quarantatre minuti di durata distribuiti su di un totale di dodici canzoni.
Dodici perle di hard rock dalle tinte ora glam ora AOR dal valore incommensurabile, suonate da una band composta da musicisti preparatissimi e molto solidi: un disco perfetto per un gruppo che merita di essere scoperto ed apprezzato per il suo inestimabile potenziale.
Se il rock da arena ha cercato di riemergere con gli strombazzatissimi Darkness, i Wig Wam potrebbero essere i veri nuovi punti di riferimento del settore; nei primi c’è qualche buona idea e tanta immagine, nei secondi solo grande sostanza, concretezza e nessuna raccomandazione se non quella fornita dalla propria eccellente musica.

Provare per credere…

Line Up:

Glam – Voce
Teeny – Chitarra
Flash – Basso
Sporty – Batteria

Tracklist:

01. Wig Wamania
02. Rock My Ride
03. Slave To Your Love
04. Gonna Get You Someday
05. Bygone Zone
06. Dare Devil Heat
07. Kill My Rock ‘N’ Roll
08. The Riddle
09. At The End Of The Day
10. A R ‘N’ R Girl Like You
11. Can’t Get Her (Out Of My Bed)
12. Breaking All The Rules

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