Recensione: Williams / Friestedt

Di Fabio Vellata - 27 Giugno 2011 - 0:00
Williams / Friestedt
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Anno: 2011
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70

Passati per un istante in second’ordine gli altisonanti nomi coinvolti in questo nuovissimo AOR project e considerati in forma assolutamente esclusiva, i soli contenuti del CD d’esordio, la sensazione immediata che balza in testa è abbastanza diretta. Un disco “riempitivo” composto con ogni probabilità, da un nucleo limitato di ottimi brani, rinforzato nei numeri da ipotetiche “b-sides” o comunque, da pezzi che ben difficilmente sarebbero potuti comparire all’interno di un prodotto con alte ambizioni di successo.

L’idea nasce già al primo contatto con il dischetto, debut album omonimo della coppia Williams / Friestedt. Solo nove composizioni per un minutaggio striminzito che supera a fatica la mezz’ora di durata. Tra queste nove tracce, un fuggevole strumentale, qualche morbida e soffusa ballata dai risvolti invero un po’ soporiferi, ed un piccolo numero di canzoni effettivamente di eccellente qualità, in perenne equilibrio tra il rock melodico dei Toto più lievi e rilassati ed il westcoast dalle evidenti attinenze con il pop di più ampio consumo.

La professionalità e la grande classe di due navigati ed esperti esponenti del settore quali Joseph Williams – singer la cui fama e da sempre legata alla militanza proprio nei Toto – e del compare Peter Friestedt – ottimo session, già autore di un paio di buoni album profondamente radicati negli stilemi AOR/Westcoast – è decisamente oltre ogni ragionevole dubbio.
La presenza poi, di qualche stella del firmamento melodico del calibro di Bill Champlin, Randy Goodrum e dell’onnipresente Tommy Denander (sempre lui!), non fa altro che garantire ancor di più il valore tecnico-strumentale del progetto.
Ciò che però difetta in buona misura, è la “sostanza” pura, semplice e “concreta”. Quella che di solito, si presenta nella forma di una serie corposa e soddisfacente d’episodi identificabili quali spunti di grande qualità, in grado se non proprio di incidere e lasciare una memoria indelebile del proprio passaggio, quanto meno di manifestarsi come un qualcosa che non sia troppo labile tanto da poter essere paragonato al proverbiale sorso d’acqua fresca. Per lo più piacevole, ma dagli effetti essenzialmente effimeri e del tutto passeggeri.

In fondo un po’ un peccato, in considerazione oltretutto, dell’elevato potenziale che il bimomio d’artisti lascia trasparire qua e la nell’esigua tracklist. Qualora, infatti, l’intero cd si fosse mantenuto sulla medesima linea della coppia d’apertura “Swear Your Love” e “Say Goodbye” – eccellenti ed ariose hookline debitrici in ogni dove ai Toto – i tanti appassionati del genere in giro per il globo, avrebbero avuto di certo un altro fedele compagno d’ascolti cui affidare l’accompagnamento dei momenti migliori di questa estate appena agli inizi.
Già dal terzo episodio tuttavia, la brillantezza in parte scompare, lasciando spazio ad atmosfere vellutate ed estremamente soft, al limite del sonnacchioso tanto da apparire quasi materiale rubato a Lionel Richie o ad uno qualsiasi degli artisti di pop “confidenziale” che affollano l’airplay notturno delle radio americane.
Qualcosa di molto buono rimane comunque anche nel resto dell’album: “Stay With Me” e “One More Night” scomodano ancora i soliti Toto, regalando ambientazioni cariche di suggestioni estive che ben si legano ad immagini da skyline losangelino, in pieno stile westcoast.
I pezzi restanti, paiono sinceramente semplici filler: le tipiche ballad da occhio pesante ed un paio di passaggi in cui la melodia risulta tutto sommato scontata e priva di nerbo, in linea di massima ascoltabile ma non efficace come si vorrebbe.

Parecchio scarso nella quantità e non del tutto omogeneo nella qualità, il primo capitolo dell’accoppiata Williams / Friestedt si prospetta insomma, come la classica uscita di natura prettamente episodica, concepita quale riempitivo tra un impegno e l’altro.
Qualche momento davvero molto buono di AOR westocoastiano, non è quindi materiale sufficiente a garantire un posto tra i top album del periodo, anche se, le sensazioni offerte di quando in quando risultano essere davvero godibili e da sogno “estivo”. Un rammarico non poterne godere in modo più esteso e prolungato.

Arrangia i cori Lars Säfsund dei Work Art: per il completamento dell’opera, dovremo forse attendere proprio il nuovo lavoro del gruppo nordico, previsto per fine agosto…

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Tracklist:

01.    Swear Your Love
02.    Say Goodbye
03.    Sometimes You Win
04.    Where To Touch You
05.    Going Home
06.    Stay With Me
07.    One More Night
08.    Gotta Find It
09.    Letter To God

Line Up:

Joseph Williams – Voce
Peter Friestedt – Chitarra

Hanno collaborato: Tommy Denander, Bill Champlin, Randy Goodrum, Lars Säfsund, John Robinson e Bill Cantos.

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