Recensione: Win or Lose – Demo 2003
E’ finalmente tempo di ritorno per i Sigma, band milanese già balzata all’onore delle cronache (quasi tre anni fa) con l’omonimo ed ottimo CD d’esordio (anche se è bene ricordare che la band era già attiva negli anni ’90 con il nome di Love Machine). Per il momento i ragazzi ci offrono la possibilità di ascoltare una succosa anteprima di quello che sarà il loro prossimo lavoro dal titolo Win or Lose e lo fanno con questo promo composto da ben cinque brani (di cui una intro).
Per prima cosa bisogna dire che nell’ultimo anno c’è stato un piccolo ma significativo cambio di line-up: il validissimo dimissionario Val Shieldon (motivi personali) lascia il posto dietro al microfono ad Anthony Pecere: la scelta risulta azzeccata e il nuovo singer non fa certo rimpiangere quello precedente pur avendo un’impostazione e un timbro di voce differenti.
Per quanto riguarda la musica proposta invece, i Sigma hanno pensato bene di alzare il tiro cambiando un po’ le carte in tavola: per prima cosa si cimentano in un concept album liberamente ispirato al più famoso romanzo italiano dell’ 800 (indovinate un po’ di cosa si tratta?) e poi, di conseguenza, propongono un set di brani dal forte impatto emozionale che ben descrivono gli stati d’animo dei vari protagonisti e le situazioni presenti nel concept. Il sound della band comunque non è stravolto, quindi la potenza del power-prog di stampo sinfonico unita alla freschezza delle tastiere che caratterizzavano la precedente uscita sono ancora ben presenti e riconoscibili, cambia solo l’atmosfera che si respira, in alcuni momenti vicina come attitudine a certi prodotti hard n’ heavy degli anni passati.
Il promo, che non beneficia ancora della post produzione, inizia con una suggestiva e ben riuscita intro sinfonica, The Lake, a cui fa seguito la potente e ben strutturata Tears, piccolo gioiello dall’inconfondibile trade-mark Sigma, in cui spiccano ottime melodie e linee vocali. Con la successiva Pride and Forgiveness si rallenta un po’ e il risultato è un mid tempo dinamico ed arioso molto elegante e coinvolgente, che sono sicuro non mancherà in sede live (almeno spero!). Sugli stessi tempi non troppo veloci arriva la title track: riffs e tastiere dal sapore eighties, un ritornello semplice che si stampa subito in testa e la “solita” classe dei nostri al servizio di un brano saltellante e di facile presa. Il finale è in crescendo con la veloce, melodica, allegra, potente, scoppiettante e “chi più ne ha più ne metta” Eagle’s Den, un brano che farà la felicità degli amanti del power più puro ed incontaminato di stampo GammaRay/Helloween.
Cosa aggiungere? Beh per prima cosa che tutti i membri della band sono autori di un’ottima prova (sezione ritmica potente, chitarre taglienti e ugola in ottima forma) e come seconda cosa che se queste sono le premesse mi aspetto davvero un grande album dai Sigma, un disco che possa finalmente dare ad una delle migliori band europee in campo power il risalto dovuto.
Tracklist:
1. The Lake
2. Tears
3. Pride and Forgiveness
4. Win or Lose
5. Eagle’s Den