Recensione: Wings
Sostanziale conferma per gli svedesi Rian, al terzo album con “Wings”.
Melodic rock di buona qualità, suonato con piglio nordeuropeo e qualche influenza di vecchia scuola come già accaduto con il precedente “Twenty Three”.
Nulla di nuovo, esattamente come specificato nel 2021. Realizzato però con tutti gli elementi necessari a garantire qualche soddisfazione per le orecchie di chi non si stanca mai di ascoltare le mille sfumature che il genere propone.
Come accade per ogni disco Frontiers, la produzione è di qualità. Ed il gruppo, nel suo complesso non ha particolari punti deboli. Bei cori, che sin da subito si accendono nell’iniziale “Carry My Wings” ed interessante propensione per la melodia. Vicinanze facili da catalogare con i loro “paesani” Work of Art ed Art Nation. Mescolate con sfaccettature che vorrebbero cogliere lo spirito remoto di Dokken e Bon Jovi. Nonostante tutto però, il taglio è molto più contemporaneo e lascia le influenze datate come mero sottofondo che non ingombra ne impegna più di tanto.
Ne esce un disco caratterizzato da momenti molto buoni che, nel complesso, non fa pentire d’averlo ascoltato per intero un po’ di volte.
È facile, infatti, accorgersi della buona levatura dei Rian in prossimità di canzoni deliziose come “Don’t Wait for The fire”, “Dance The Night Away”, “Look at the Stars” ed “Eternity”. Pezzi orecchiabili, ben costruiti, con alcuni ritornelli molto riusciti.
La presenza di un tastierista di grande esperienza come Eric Ragno poi, contribuisce a donare fascino ed atmosfera a brani tirati a lucido. Roba che difficilmente risulterà poco gradita ai melodic rockers appassionati di AOR nordico.
Il lavoro al mixer di Dennis Ward completa la panoramica di un buon album, con molti punti a proprio favore da spendere con successo in uno scenario affollatissimo e iper produttivo come quello attuale.
Songwriting sufficientemente brillante, buone prestazioni dei singoli (menzione per il frontman Richard Andermyr ed il chitarrista Tobias Jakobsson) e produzione di alto livello fanno di “Wings” un disco decisamente gradevole. Da aggiungere all’ingestibile schiera di novità che il settore riversa sul mercato ogni mese: sempre più complicato potersi orientare ed averne un’idea approfondita.
Nell’infinito svolazzare tra un titolo e l’altro, dovesse tuttavia accadere d’imbattersi nel nuovo cd dei Rian, la sensazione sarà comunque quella di essere planati abbastanza sul morbido.
E di avere per le mani un prodotto quanto meno valido e di fattura più che buona.
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