Recensione: Wintercry Demo
Primo demo autoprodotto per i reggiani Glass Cage, gruppo di recente formazione (2008) nato in seguito all’incontro tra il chitarrista Giovanni Paolo “God” Galeotti e il batterista Luca Gherpelli. Dopo aver completato la line up con voce, basso e tastiere, e successivamente a svariati cambi di monicker (il gruppo accantona l’iniziale Stonata Artica a beneficio di un canonico The Silence, salvo poi optare per in via definitiva per più accattivante Glass Cage), i cinque emiliani iniziano a dedicarsi alla stesura delle canzoni che vanno a formare questo Wintercry Demo, anteprima del primo full length del gruppo (dal titolo provvisorio Wintercry) previsto entro la fine del 2009.
Un po’ di Sonata Arctica, un pizzico di Vision Divine e qualche eco di Kamelot: ecco come si presentano questi Glass Cage: il genere proposto in questo Wintercry Demo è infatti un power metal dalle grandi aperture melodiche che trae ispirazione in larga parte dalle band sopra citate. In primo piano soprattutto il frontman Alfredo “Pello” Pellini (impegnato anche con i Children of the Damned, cover band ufficiale degli Iron Maiden), autore di una prova più che convincente sia nelle tonalità più tirate che in quelle più basse. Al suo fianco troviamo l’ottimo chitarrista Giovanni Paolo “God” Galeotti, mentre la sezione ritmica è composta da Luca Gherpelli alla batteria e Stefano “Pecco” Pecchini al basso. Davvero buono inoltre il lavoro svolto da Samuele “Sam” Medani alle tastiere, che si segnala per alcuni spunti davvero interessanti. Sei sono le tracce che compongono questo Wintercry Demo per una durata complessiva che non va oltre i trenta minuti. Brani di forte impatto, ben strutturati e discretamente composti quelli proposti all’interno di questo dischetto, nonostante qualche influenza ancora troppo evidente e malgrado il songwriting in alcuni tratti risulti ancora piuttosto lacunoso. Ad aprire le danze tocca a Knife of Tears, gradevole mid-tempo di oltre sei minuti nel quale a farla da padrone è la squillante voce di Pello, che davvero bene si amalgama con le fantasiose trame intessute da tastiera e chitarra. Discorso diverso per quanto riguarda la seguente Solitary Dreamer, breve ballad piuttosto scontata e decisamente priva di mordente, sicuramente il pezzo meno riuscito del lotto a detta di chi scrive. Più convincente invece la successiva Whisper from a Dead Rose, altro brano lento dalle melodie piuttosto azzeccate. Gli episodi migliori arrivano però con la tirata Waiting for the Light, up-tempo davvero interessante (anche se la linea vocale della strofa ricorda molto da vicino Breaking the Law dei Judas Priest) che si segnala per il chorus particolarmente riuscito, e con la seguente Instinct, ottimo pezzo con il cantato di Alfredo Pellini ancora una volta sugli scudi. Chiude in bellezza Believer, magnifica ballad dall’atmosfera incredibilmente intensa e dalle linee vocali coinvolgenti e appassionanti. Ottima e cristallina la produzione, curata personalmente dal chitarrista Giovanni Paolo Galeotti: una cosa non da poco, considerato che ci troviamo davanti a un lavoro completamente autoprodotto.
In sostanza questo Wintercry Demo è un discreto lavoro autoprodotto, non completamente originale ma comunque godibile e ben registrato. In alcuni punti il songwriting zoppica ancora un po’, ma siamo sicuri che una volta accumulata la giusta esperienza il gruppo saprà colmare queste piccole carenze che ancora interessano la fase compositiva. Da segnalare inoltre come il demo oltre alle sei tracce audio analizzate nel corso della recensione contenga anche svariate versioni alternative delle canzoni e numerose fotografie che ritraggono il gruppo in sede live: un’iniziativa davvero interessante.
Lorenzo “KaiHansen85” Bacega
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Tracklist:
01. Knife of Tears
02. Solitary Dreamer
03. Whisper from a Dead Rose
04. Waiting for the Light
05. Instinct
06. Believer
Lineup:
Alfredo “Pello” Pellini – Vocals
Giovanni Paolo “God” Galeotti – Guitars
Stefano “Pecco” Pecchini – Bass
Luca “Luca” Gherpelli – Drums
Samuele “Sam” Mediani – Keyboards