Recensione: Wisdom
Vede così finalmente la luce anche il sesto album dei finlandesi Altaria. E contando che il precedente Unholy era datato 2009 verrebbe da pensare che la fretta non sia la loro parola d’ordine. Contrariamente a ciò che sembra va detto invece che dopo la pubblicazione di Unholy la band ha attraversato delle vicissitudini che nel 2016 ne hanno causato lo scioglimento. Riformatisi nel 2019, hanno pubblicato tramite Reaper Entertainment la ristampa di Divinity (uscito originariamente nel 2004). Successivamente, passata l’epidemia di covid 19 che ne ha rallentato l’attività, gli Altaria riescono finalmente a fare uscire anche il nuovo album Wisdom.
Pubblicato sempre da Reaper, anche in questo nuovo capitolo gli Altaria restano sui binari di un hard’n heavy melodico fatto di canzoni immediate dai ritornelli radiofonici con i quali hanno da sempre contraddistinto i loro lavori. La formazione della band inoltre rimane invariata rispetto agli ultimi anni, con i fondatori Marko Pukkila (Basso) e Tony Smedjebacka (batteria) affiancati dal cantante Taage Laiho e dalla coppia di chitarristi J-P Alanen e Petri Aho.
Il disco parte con la title track, un hard rock melodico di facile presa in cui si mette in evidenza anche un bel assolo di chitarra. Un inizio acustico scandisce le prime battute della successiva Diablo Rojo, un mid tempo con melodie sempre in primo piano. Tempi medi anche su Without Warning, un altro pezzo godibile dal quale riusciamo a presagire però che durante lo scorrere di questo nuovo lavoro gli Altaria ci riserveranno ben poche sorprese. Infatti anche i brani successivi come Kissed By The Flames oppure History Of Time To Come (2022) sono ben inquadrati nei cliché ai quali gli Altaria sono da sempre fedeli, costituiti da composizioni di facile ascolto e quasi mai troppo aggressive. Un intransigenza artistica che però non va vista sempre come un difetto. A conti fatti le canzoni risultano essere comunque gradevoli all’ascolto, oltre che arrangiate con cura. Ovviamente a favore della band gioca una buona esperienza grazie alla quale si riesce a rendere questo lavoro comunque scorrevole. Un buon contributo poi deriva dalla prestazione del vocalist Taage Laiho, la cui interpretazione rende i pezzi sempre accattivanti anche senza inventare niente di nuovo. Non da meno il lavoro dei due chitarristi Alanen e Aho che con riff immediati e assoli facilmente fruibili contribuiscono alla buona riuscita di questa ultima fatica in studio.
Si pigia di più sul pedale dell’acceleratore con Power To Heal, un brano vivace con un ritornello che si stampa subito in testa. Victory Of Winter inizia con un riff energico per poi assestarsi sui tempi più contenuti di un pezzo dalle atmosfere riflessive. Ritmiche addomesticate anche per Crimson Rain, con delle belle armonie in evidenza. Un altro pezzo d’interesse è Sometimes, un mid tempo con un ritornello semplice ma efficace che ben si combina con azzeccate soluzioni musicali. Da segnalare inoltre anche la buona tenuta della sezione ritmica ad opera dei due fondatori Marko Pukkila e Tony Smedjebacka.
Ai due musicisti infatti bastano delle ritmiche semplici ma precise per riuscire a dare solide fondamenta alle canzoni. Diversamente invece, andare alla ricerca forzata di inutili acrobazie strumentali risulterebbe, in questo caso, inutile e inappropriato.
Lost In Time, con le chitarre accompagnate da un riff di tastiere, si mantiene negli standard di un hard rock composto come già ascoltato in altri capitoli di questo lavoro. In conclusione troviamo Kingdom Of The Night, introdotta da un bel giro di chitarra che potrebbe fare pensare ad un pezzo più energico. Contrariamente anche questa volta gli Altaria prediligono soluzioni più melodiche imbastendo così, un hard rock moderato che sostanzialmente non dice niente di diverso dalle altre tracce di questo full length.
Un lavoro tutto sommato gradevole Wisdom, con cui gli Altaria giocano ancora la carta del hard n’heavy di facile ascolto. In tutte le canzoni l’aggressività è sempre tenuta sotto controllo confezionando, in sostanza, un disco che scorre via in modo piacevole pur senza sorprendere.
Probabilmente la sorpresa non stava nemmeno nelle intenzioni della band. Non si può fare a meno di notare però che il risultato finale tende ad essere molto lineare facendo, col ripetersi degli ascolti, sorgere anche un certo senso di monotonia. Ciò nonostante con un po’ di mestiere e qualche idea indovinata piazzata al posto giusto, i cinque finlandesi riescono a portare a casa una buona sufficienza complessiva.
Wisdom è un discreto album, da ascoltare in leggerezza trascorrendo senza troppi affanni i pomeriggi di questa torrida estate 2022.