Recensione: Withstand Temptation
Sembrerebbe, da un po’ di tempo a questa parte, che l’ambito di applicazione dello swedish death metal si sia spostato dai paesi scandinavi a quelli mitteleuropei; nel caso specifico in Germania. Forse lo stimolo evolutivo del genere, in Svezia e nazioni limitrofe, si è esaurito; con la conseguenza che per trovare ancora qualcosa di fresco e frizzante bisogna scendere a Sud. Arrivando, per esempio, a Rodenbach, ove hanno la base i Discreation.
I cinque tedeschi non sono un gruppo dell’ultima ora: sono attivi da dieci anni circa e ciò si sente. Si sente dalla maturità del suond, certamente non originale, comunque abbastanza personale e assestato su coordinate stilistiche invece ben definite. Probabile frutto di una costante attività live in giro per l’Europa, piuttosto che dell’esperienza in studio, visto che “Withstand Temptation” è il loro secondo full-length, dopo due EP (“The Great Curse”, 2003 e “Order To Advance”, 2005) e il platter d’esordio (“Order To Advance”, 2006).
Il background culturale del quintetto odora di un death dall’impatto ben più violento di quello attualmente avanzato, arrivando ad approfondire le fondamenta sino al thrash (“Symphony Of Broken Bones Pt.2”), se non all’heavy (“Symphony Of Broken Bones Pt.1”), degli anni novanta. Questo sentore è piuttosto marcato, sì da rendere evidente la peculiarità consistente nella contrapposizione fra duro e morbido, pesante e leggero. Il disco, infatti, seppur armonioso (“Worth Fighting For”) non ha quella cristallinità e quella facilità di assimilazione tipica, invece, degli In Flames & Co. Di questi, i tedeschi non ne possiedono la classe, ma il suono, grezzo e potente, dimostra la volontà di lavorare più per se stessi che, forse, per il mercato mainstream; invaso da melodie simili, il più catchy possibile.
Non si ravvisano grandi talenti, fra i musicisti: tutti svolgono con onestà e professionalità il proprio compito, senza andare mai sopra le righe. A tal proposito, il solito dilemma che si propone a ogni uscita di death melodico: Kai Müller-Lenz può sembrare il qualunque cantante di una qualsiasi band (“Captured And Freed”). È colpa sua, oppure si tratta degli stilemi del genere, troppo rigidi per ciò che concerne l’approccio alle linee vocali?
Questioni di lana caprina a parte, a bilanciare la paventata mediocrità artistica dei Nostri ci pensa la coesione fra gli strumenti: il muro di suono che esce dagli speakers è granitico, compatto in modo tale che la superficie della costruzione non presenti nemmeno una riga. Una prova di forza che dimostra il notevole affiatamento che sussiste fra i musicisti; affiatamento che è il lievito fecondante di “Withstand Temptation”. Più sopra si osservava che la melodia sì, c’è, ma non in misura esagerata. Di forza scardinatrice, invece, ce n’è in abbondanza. Non mancano, infatti, momenti di furia totale, come nell’opener “Liberation”, nella successiva “Rust” o in “Set The Memories Ablaze”, presumibile hit del CD per via dell’accattivante e riuscito motivo portante .
Con “Withstand Temptation” i Discreation confermano che si può dar luogo a un buon insieme di canzoni nelle quali, accanto alla brutalità, si può accostare la melodia, a piccole dosi. Il risultato finale è senza dubbio sufficientemente gradevole; anche se il songwriting – un po’ debole – non regala momenti di particolare intensità emotiva.
Daniele “dani66” D’Adamo
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Track-list:
1. Liberation 4:09
2. Rust 3:12
3. Virgin Mother 4:00
4. Breeding Terror 4:37
5. Set The Memories Ablaze 4:59
6. Worth Fighting For 4:35
7. Captured And Freed 4:24
8. Symphony Of Broken Bones Pt.1 3:09
9. Symphony Of Broken Bones Pt.2 4:29
Line-up:
Kai Müller-Lenz – Vocals
Sebastian Schilling – Guitars
David Hübsch – Guitars
Peter Frick – Bass
Michael Winter – Drums