Recensione: Wolfheart
Recensione di Onirica
Con Wolfheart questa band portoghese ha definitivamente stabilito la sua posizione fra i piani più alti della storia del metal.
Si tratta di un disco molto oscuro e, com’è facile accorgersi sin dall’inizio, particolarmente atmosferico.
Quest’ultima è caratteristica tradizionale dei Moonspell, che nel corso degli anni hanno sempre cercato di ispirarsi al proprio paese per evocare delle ambientazioni spazio-temporali mitiche, suggestive e affascinanti.
Nascono in questo modo alcuni brani che necessitano spesso di personaggi veri, citati tra le lyrics generalmente scritte da Fernando Ribeiro, il singer (che in questo album è indicato con lo pseudonimo di Langsuyar) idolo di questo gruppo, Fernando Ribeiro. Credo sia il cantante metal più amato dalle italiane, sono stufo di sentirle ansimare ogni volta che ascoltano la famosissima Opium. In effetti non si può negarlo, la sua voce è calda e sensuale, bassa e potente.
Grazie alla buona tecnica strumentale e all’uso di una straordinaria voce femminile (Birgit Zacher), i Moonspell sono riusciti a produrre un album squisito ed originale. Ne è prova soprattutto “Alma Mater“: un pezzo grandioso soprattutto perchè oltre ad un’ottima parte musicale, sfrutta lyrics cantate in portoghese. Tale caratteristica rende l’ascolto più affascinante, così come accade qui in Italia con la musica magica dei Novembre.
Dimenticavo. Ascoltate (se riuscite a trovarlo) il particolare singolo pubblicato nel 2000 dai Moonspell: contiene alcune tracce suonate dal vivo. Sarebbe un’ottima occasione per rendersi conto di cosa significhi possedere una buona voce, ovvero quanto sia vantaggioso per Fernando rendere più dal vivo piuttosto che sul cd registrato in studio.
Complimenti.
Note di Keledan
La prima canzone che abbia mai ascoltato dei Moonspell è “Vampiria“, e la ritengo tutt’ora una perla nera. Gotica, oscura, interpretata maestosamente, un appassionato di vampiri non può che adorare questo pezzo. Notevole anche “Trebraruna“, i Moonspell sanno rendere al massimo quando si ispirano dal folclore portoghese.
Non sto a raccontare le vicende personali che mi ci legano personalmente, ma posso garantirvi che non vi potete pentire dell’acquisto di questo classico.