Recensione: World Downfall

Di Corrado Penasso - 1 Dicembre 2007 - 0:00
World Downfall
Band: Terrorizer
Etichetta:
Genere:
Anno: 1989
Nazione:
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100

Era il 1987 quando nacque
dalle ceneri dei Majesty, uno dei più grandi, se non il più grande, gruppo
death/grind che la storia ci abbia mai consegnato fino ad ora: i Terrorizer.
Questa all-stars band vedeva tra le sue file personaggi del calibro di Pete
Sandoval (batteria), Jesse Pintado (chitarra) e David Vincent (basso e alcune
linee vocali).

 

Purtroppo il loro periodo di
attività durò poco più di un anno e nel 1988 si sciolsero. Fino a quel
momento i Terrorizer realizzarono solo due demo, Nightmares nel
1987 e una demo non titolata nel 1988. Da segnalare anche lo split con i Nausea
nel 1988, il gruppo di provenienza del cantante Oscar Garcia.

Shane Embury, essendo un pazzo
ammiratore dei Terrorizer, fece un vero e proprio lavaggio del cervello al boss
della Earache che finalmente decise di realizzare (postumo) il loro primo LP, World
Downfall
. Pete Sandoval stava già lavorando con i Morbid Angel per il
debut “Altars Of Madness”, così Jesse e Oscar decisero di raggiungere il
batterista ai Morrisound Studios per registrare; Vincent fece il basso.
Finalmente dopo solo 8 ore spese tra registrazione e missaggio, l’album era
pronto.

 

La produzione fu ad opera di
un giovane Scott Burns, che grazie al grande lavoro svolto su quest’album, si
fece un nome per gli anni a venire. La sua mano fatata diede agli strumenti una
potenza fino ad allora non espressa in un album death/grind. I suoni sono puliti
ma anche grezzi al punto giusto, tanto che si stenta a credere che quest’album
sia del 1989. Il gruppo, da parte sua, sfodera una violenza inaudita per tutta
la durata del disco, unita ad un senso del songwriting non comune in questo
campo.

Mentre i Napalm Death di
allora, pur essendo innovativi, erano molto grezzi, i Terrorizer diedero nuova
linfa ad un genere in continua crescita attraverso sane bordate grind filtrate
col thrash d’annata e tanto death metal. I pezzi sono abbastanza articolati
per il genere e non ci sono le classiche canzoni-sfuriate di tre secondi, che
spesso risultano un po’ indigeste e ingenue.

 

L’opener “After World
Obliteration” è un classico nella sua “bilanciata brutalità”; mentre le
varie “Storm Of Stress”, “Human Prey” e “Need To Live” (solo per
citarne alcune) sono delle vere e proprie schegge impazzite. Blast beats e up
tempos si susseguono senza sosta, sostenendo riffs che vanno dal thrash al death
passando attraverso una sana dose di hardcore di quei tempi (D.R.I., Cryptic
Slaughter, S.O.D.) per far scapocciare a più non posso. I pezzi sono sempre
estremamente coinvolgenti e brutali allo stesso tempo; una cosa estremamente
difficile da creare.

 

La voce di Oscar Garcia é
estremamente malata e sofferta, a volte “trascinata” e veramente
straziante…insomma, la voce perfetta per il genere a mio parere; ma in
generale, tutti i musicisti qui coinvolti sembrano dimostrare una tecnica e un
livello compositivo non comune in questo genere. Pete è semplicemente grandioso
nel suo distruggere il drum kit mente Pintado è inimitabile con la sua
chitarra.

 

In conclusione, posso solo
dire che questo disco rientra nella Top 5 dei dischi migliori del metal estremo.
Una chicca che non deve assolutamente essere dimenticata o sottovalutata da ogni
vero amante del grind suonato con intelligenza e brutalità: una pietra miliare.

 

Corrado Penasso

Tracklist:

 

1. After World Obliteration
03:30 
2. Storm of Stress 01:27 
3. Fear of Napalm 03:02 
4. Human Prey 02:08 
5. Corporation Pull-In 02:21 
6. Strategic Warheads 01:38 
7. Condemned System 01:23 
8. Resurrection 02:58 
9. Enslaved by Propaganda 02:15 
10. Need to Live 01:17 
11. Ripped to Shreds 02:52 
12. Injustice 01:28
13. Whirlwind Struggle 02:16 
14. Infestation 01:56 
15. Dead Shall Rise 03:06 
16. World Downfall 02:37

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