Recensione: World Through My Eyes
Yogi Lang – vocals, keyboards
Karlheinz Wallner – guitars
Stephan Ebner – bass
Manfred Muller – drums
Quarto album in quattro anni per il quartetto di una Monaco farcita d’India. La spaventosa evoluzione sonora del gruppo tedesco merita una quintalata di buona attenzione da parte di tutti coloro si trovino a passare nelle vicinanze, 70 minuti netti di materiale quantitativamente maestoso e qualitativamente mostruoso, insomma la prima grande sorpresa del nuovo anno. Certo non è un lavoro che possa stupire per prestanza tecnica o impressionare in velocità ma le canzoni sono veramente deliziose, la gestione armonica è superba e gli arrangiamenti assolutamente soddisfacenti. Davvero incredibile come nel giro di una manciata di release il gruppo sia riuscito ad accarezzare il cielo con un sound personale ed un patrimonio creativo stratosferico, uno special guest chiamato Ray Wilson canta nella quarta traccia testimoniando il pregevole livello raggiunto da una formazione inizialmente messa in piedi solo come tributo ai Pink Floyd. Considerando la discografia è difficile credere che in questa release le influenze del famoso gruppo inglese siano solo una lontana ispirazione, ma venite a prendermi a casa se una volta ascoltato il disco non cambierete idea. Ogni messaggio trova lo spazio per essere espresso, ogni espressione può usufruire del proprio mezzo di trasporto che viene sviluppato gelosamente da ogni singolo componente del gruppo. Ovvio la durata media delle tracce si alza rapidamente ma niente viene affidato al caso, nessuno dei discorsi strumentali intrapresi viene interrotto, un lungo respiro registrato con tranquillità e naturalezza senza rinunciare al consueto estro accattivante del chitarrista Karlheinz Wallner. Ritornelli ben studiati e cantati con raffinatezza, una produzione monumentale, lunghe parti strumentali ricche di entusiasmanti assoli di chitarra e tastiera, liriche ed elementi sonori ispirati alla mitologia indiana e al Ramayana, un libro religioso scritto per dare una descrizione dei valori che ogni uomo dovrebbe seguire. Facile intuire come dalla cultura indiana provengano anche il titolo del disco e la variopinta copertina: il mondo dipende dai nostri ideali e dai concetti morali, per questa ragione ogni avvenimento va ricondotto al nostro sviluppo intellettuale, tuttavia il denaro è diventato l’unica misura di felicità e soddisfazione nel tempo. Conclusione: sbattitene del denaro, segui il tuo sogno e rischia!
Andrea’Onirica’Perdichizzi
TrackList:
01. Sleep
02. Start The Fire
03. Everything Was Not Enough
04. Roses
05. 3 Lights
06. Sea-Nature
07. Day On My Pillow
08. World Through My Eyes
09. Wasted Land
10. Bound To Reach The End