Recensione: Wreck
Terzo album per i finlandesi Total Devastation, fautori con
Wreck di un death metal sospeso tra le diverse sfaccettature del genere,
passando con disinvoltura da una parte all’altra dell’oceano, incorporando sia i
temi storici che i nuovi spunti del death, donando al disco, come se non
bastasse, un’aurea industrial e vagamente hard rock.
Insomma un bel calderone sonoro in cui i Total Devastation giocano con
le proprie influenze dando vita a brani massicci e carichi di groove, sorretti
da una sessione ritmica granitica, sulla quale si intravedono all’orizzonte loop
e inserti elettronici per dare quel tocco di modernità al disco. L’intento è
sicuramente lodevole, dal momento che cercare di abbracciare in modo organico
tante e tali influenze è sicuramente un’operazione complicata, per giusta se ci
aggiungiamo l’onnipresente -oramai- matrice “core”, riscontrabile specialmente
nei vocalizzi di Jaakko Heinonen. Il sestetto, composto curiosamente da
tre fratelli, una coppia di gemelli e dal gia citato vocalist, si mostra
compatto, ma senza sprigionare la giusta carica per far volere le composizioni.
Non per una mancanza di violenza, anzi, per fortuna non ci si può lamentare
da questo punto di vista, con brani mai troppo veloci ma corrosivi quanto basta
per soddisfare i palati più esigenti. Tra i fulminei blast beat e mid tempo ben
congeniati, la tracklist propone canzoni che a mio avviso andrebbero meglio
strutturate, con diversi frangenti sicuramente rivedibili, vedi The Great
Revelation, o la sesta Twitcher, in cui l’andamento è sin troppo
altalenante tra le cose meglio e peggio riuscite. Nella prima parte dell’album
però i Total Devastation si difendono bene, con un trittico di tutto
rispetto come Some Random, Aware e Collision Course,
secondo il mio giudizio la song migliore del lotto, per poi calare da Unsung
Hero (pregevole) in poi, facendo prevalere la parte più rock del proprio
sound, perdendo progressivamente in freschezza e abbandonando soprattutto i tratti
distintivi della prima parte del lavoro.
Un disco interessante che avrebbe potuto essere un buon album se i Total
Devastation avessero osato maggiormente nella sperimentazione, andando poi a
sedersi su un versante decisamente più canonico, senza neanche distinguersi per chissà quali capacità tecniche. Il solito disco professionale che andrà soltanto a fare
numero all’interno del mercato metallico odierno.
Stefano Risso
Tracklist:
- Some Random
- Aware
- Collision Course (sample)
- The Great Revelation
- Surveillance
- Twitcher
- Unsung Hero
- High Standard
- Massive Manmade Burning
- Way to Better
- Wreck