Recensione: X
Cominciamo con una semplice domanda: sapere a memoria tutti i ritornelli di un disco, in inglese per giunta, già al secondo ascolto, è un punto di forza? Naturalmente la risposta dipende dai generi ma è indubbio che nel caso del gothic metal questo fattore si possa tradurre da un lato in ottime capacità compositive e dall’altro di una ruffianaggine non comune. Due elementi che hanno eletto i finlandesi 69 Eyes a maestri indiscussi di questo genere, ed in particolare di quella sottobranca dark che vede nei Cure, in Alice Cooper ed in Billy Idol, tre veri e propri fari nella notte. Se così si può dire visto la materia oscura qui trattata.
Fatto sta che Jyrki 69 e soci vantano una carriera più che ventennale e questo genere lo hanno pressoché creato, e reso celebre nella terra dei mille laghi, finendo per ispirare svariate band conterranee, dagli His Infernal Majesty che hanno soffiato loro il pubblico mainstream, ai Sentenced ai To Die For, per finire con i pirotecnici Lordi. Fatto questo che riempie i cuori di rispetto ed affetto, soprattutto grazie ad album memorabili, da Savage Garden a Blessed Be a Back In Blood. Ed è proprio a tre anni di distanza da quest’ultimo che i nostri incidono il tredicesimo capitolo di una discografia di tutto rispetto.
Il disco si chiama X e non si discosta d’una virgola dal credo sonoro dei finnici, proponendoci 41 minuti sospesi tra punk e new wave, con una produzione raffinatissima e curata nei minimi dettagli. Un disco in cui tutto va come deve andare, con canzoni brevi ed accattivanti, con due opener tirate come le ottime Love Run Away e Tonight, con la drammatica teatralità nel ritornello di Red. Con lo spirito tenebroso e stradaiolo di Black e le sonorità ottantiane di Love The Darkness in You e il riff semiacustico di Borderline, l’horror di I Know What You Did Last Summer.
Insomma, se per qualche motivo non conoscete i 69 Eyes, X è un disco che li presenta molto bene, dotato di ottima tecnica, di ottimo songwriting e di una manciata di pezzi che presentano via via tutte le caratteristiche che hanno reso celebre questa band.
Fatto sta che le cose, più che andare nel modo giusto, vanno esattamente come il fan si aspetta e il disco si svolge senza sussulti, né effettivi né accennati. Se avete sentito altri dischi dei 69 eyes, X non vi riserverà sorprese, anzi, forse anche un po’ di disappunto nel sentire una band ripetersi in maniera così pedissequa come nemmeno Bon Jovi è mai riuscito a fare. Dacché potrete rispondere alla domanda che apre questa recensione in maniera estremamente facile. Questi ritornelli, questi testi, sono sì frutto del manierismo di un genere, ma bene o male li avete già sentiti in altre prove dei finnici.
Insomma, quello che si suol dire un disco X, indipendentemente dal fatto che esca a nome di 4 giovincelli mezzi emo di Jyväskylä come da una leggenda del metal scandinavo.
Tiziano “Vlkodlak” Marasco
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Formazione:
Jyrki 69 (Vocals)
Bazie (Guitar)
Timo-Timo (Guitar)
Archzie (Bass)
Jussi 69 (Drums)
Tracklist:
1 – Love Runs Away
2 – Tonight
3 – Black
4 – If You Love Me The Morning After
5 – Red
6 – I Love The Darkness In You
7 – Borderline
8 – I’m Ready
9 – I know What You Did Last Summer
10 – When A Love Comes To An End