Recensione: X.X.L.

Di Fabio Vellata - 19 Novembre 2006 - 0:00
X.X.L.
Band: Head On
Etichetta:
Genere:
Anno: 2006
Nazione:
Scopri tutti i dettagli dell'album
74

Delusi dall’ultimo Black Label Society ed orfani dei Pantera?
Pensate che Zakk Wylde si sia rammollito e non sapete come fare?
Vi piacciono le ritmiche sudiste “croccanti” ed iperamplificate?

La risposta a tutte queste domande si chiama Head On!
Il simpatico gruppo inglese, con base a Reading, ha infatti tutte le carte in regola per far fare il proverbiale salto sulla sedia (con triplo carpiato all’indietro) agli appassionati di musica rocciosa e ferocemente alcolica: chitarre “grasse” e spesse come un muro di cemento, sezione ritmica bombardante e voce da camionista ubriaco ed incazzato nero, sono infatti gli ingredienti su cui il quartetto poggia le fondamenta delle dodici tracce incise nel terremotante album d’esordio “X.X.L.”, innalzate poi su trame care al southern imbastardito degli Stuck Mojo (non a caso Rich “The Duke” Ward è il “padrino” del gruppo) e già pane quotidiano del grande e testè citato Zakk Wylde, nonché a suo tempo, zona di conquista degli indimenticati Pantera.

Una apocalisse di suoni energici e vigorosi, che non dispiace affatto e si sublima in brani pesanti ed imponenti come “Wrecking Ball”, “The Stomp”, “Fuel The Greed” e “Here Comes The Hammer”, lapilli di lava incandescente che si rivelano capaci di infiammare e far crescere l’adrenalina a livelli inaspettati, dando un’idea solo marginale di cosa potrebbe essere una esibizione live della band britannica, figlia legittima del profondo sud statunitense sebbene nata in una terra lontana e non avvezza a sonorità di tale natura.
Non manca poi un omaggio al leader dei Black Label ed al magnifico “Book Of Shadows” (uno degli album preferiti dai membri del combo) con la romantica “Blood Flowers”, episodio acustico e dalla tipica passionalità ruvida ed accesa chiaramente ispirata alle ballads scritte dal biondo chitarrista del New Jersey.

Davvero buona inoltre la prova del chitarrista Oz, anima della band ed asse portante della musica degli Head On, così come di livello notevole si rivela essere anche il valore dei restanti componenti, uniti e particolarmente determinati nel tentativo di riproporre uno stile sanguigno, diretto e dall’impatto devastante. L’unico aspetto lievemente stonato è identificabile nel tipo di impostazione vocale, adatta allo stile e caratteristica senza dubbio, tuttavia a lungo andare un po’ monocorde e “forzata” oltremisura.

Da poco gratificati con l’inserimento di una loro canzone nella soundtrack del nuovo film di John Malkovich, gli Head On sono un gruppo da tenere attentamente sotto osservazione.
Una testata straniera li ha recentemente descritti come “Un orso grizzly armato con l’abilità ed il riffing di Zakk Wylde”: probabilmente una esagerazione, ma comunque in grado di rendere bene l’idea di cosa aspettarsi da un album come “X.X.L.”.

In tutta onestà una piccola sorpresa ed un disco che, senza perdersi in troppi fronzoli, diverte e lascia al suo termine la voglia di farsi riascoltare a volume sconsiderato.

Scoperta interessante.

Tracklist:

01. X.X.L.
02. Break The Walls Down
03. Sunrise
04. Here Come The Hammer
05. The Fire Is Lit
06. Wrecking Ball
07. Found My Way
08. The Stomp
09. Fuel The Greed
10. Blood Flowers
11. Breaking Point
12. Blackened Day

Line Up:

Oz – Chitarra
Mark Logan – Voce
Effon – Batteria
The Boss – Basso

Ultimi album di Head On

Band: Head On
Genere:
Anno: 2006
74