Recensione: Xiled to Infinity and One

Di Matteo Lavazza - 3 Novembre 2002 - 0:00
Xiled to Infinity and One
Etichetta:
Genere:
Anno: 2002
Nazione:
Scopri tutti i dettagli dell'album
90

“We’re taking back the Metal”.
Si apre con questa frase l’ultima fatica dei Seven Witches di Jack Frost, uno dei migliori chitarristi che la nuova generazione abbia partorito.
Fin dall’iniziale “Metal Tyrant” i 4 americani mettono subito in chiaro quelle che sono le caratteristiche dell’album, cioè potenza, melodia, una tecnica eccellente ma mai fine a se stessa e la gran voce di Wade Black (ex Crimson Glory) a guidare le danze assieme alla chitarra di Jack.
Il songwriting della band si mantiene sempre su ottimi livelli, riuscendo a coniugare perfettamente un suono classicamente ottantiano con uno stile sempre riconoscibile, così, di fianco a cavalcate in pieno stile H.M. americano, come le bellissime “Incubus”, “Salvation” o “Eyes of an Angel”, trovano posto canzoni più particolari, senza però mai uscire dal seminato, tipo la title-track e soprattutto le splendide “Warmth of Winter”, dal vago sapore “Pantera”, e “Anger’s Door”, forse la canzone dove è più evidente la capacità del gruppo di riuscire a scrivere canzoni dal sapore classicamente Metal, come si usava 15 anni fa, ma allo stesso tempo perfettamente in linea coi tempi.
Un po’ sottotono appare secondo me “Pain”, che mi pare molto poco ispirata, quasi buttata lì a riempire il cd, con i suoi riff decisamente scontati e la voce di Black in alcuni punti filtrata pesantemente.
Ma le  vere perle dell’album si trovano alla fine dell’album, e rispondono al nome di “The Burnong” e “See you in Hell”.
La prima è la bonus track, ed è stata scritta e cantanta dal mastermind dei Savatage Jon Oliva che ha prestato la voce ad un pezzo stupendo, dove sembra quasi di risentire i Savatage dell’epoca di “Edge of Thorns”.
La voce sporca e ruvida dell’enorme Jon dona al pezzo un impatto devastante e un atmosfera “cattiva” che fa di “Burning” il pezzo sicuramente più riuscito del disco.
La finale “See you in Hell” è una cover di uno dei più sottovalutati gruppi inglesi dei soliti anni ’80: i Grim Reaper.
Ospite alle backing vocals troviamo Joe Comeau, attualmente cantante degli Annihilator, per una versione veramente spettacolare di una canzone che sembra non risentire degli anni che passano.
In conclusione direi che questo “Xiled to Infinity and One” è stata per me una gran bella sorpesa, arrivata dopo 2 album discreti ma niente più.
Spero che finalmente i Seven Witches abbiano trovato la giusta via e, se gli inizi sono questi, il futuro per loro è destinato ad essere grande.

Ultimi album di Seven Witches

Genere:
Anno: 2007
68
Genere:
Anno: 2005
73