Recensione: Xxmiles
Per quanto il mercato discografico sia letteralmente invaso da continue uscite di nuovi gruppi, per lo più talentuosi e meritevoli di giudizi positivi, dopo oltre quarant’anni di Metal le trame più o meno son quelle e, per quanto ci si possa destreggiare con il songwriting, nei tempi attuali la vera innovazione è sempre più rara.
I liguri Shockin’ Head, in cui il sottoscritto si è imbattuto con la stessa forza di uno scontro frontale senza airbag, costituiscono un’eccezione. Provenienti dalla stessa terra di Emilio di Roccabruna, Signore di Ventimiglia, meglio conosciuto come il Corsaro Nero, personaggio di fantasia di Emilio Salgari, gli Shockin’ Head dimostrano pari ardimento e determinazione, proponendo un Heavy Metal potente e trascinante, contenuto nelle otto tracce che costituiscono l’album di debutto: ‘Xx Miles’, distribuito dal 25 gennaio 2019 via Volcano Records.
Il sound è potente e slanciato, sofisticamente studiato per non lasciare nulla al caso e colpire come un guanto ferrato anche durante le sezioni più melodiche. Il tutto vibra di originalità e serietà e le influenze che si percepiscono sono ridotte all’osso.
Buono è l’uso della voce da parte di Daniele Sedda, che sa mettere a frutto le sue capacità senza strafare, passando dal clean allo scream con discreta disinvoltura ed usando i toni a sua disposizione con sagacia, conferendo sempre ai singoli pezzi l’enfasi giusta. Altrettanto valido è l’uso, in certe sezioni, di controcanti o vocalizzi in sottofondo, come se fossero un ulteriore strumento, amplificando le sensazioni emotive.
La chitarra, affidata a Zac Vanders, profila la stessa sensibilità del cantato durante gli assoli, sia quando rimane agganciata alla tessitura del pezzo sia quando si distacca per cambiare giro.
Lo stesso Sanders di occupa della ritmica, insieme al bassista Black Ale ed al batterista Freddy Volante. Insieme costituiscono un muro sonoro di forte impatto (appunto quello contro cui mi sono scontrato) suonando con grinta e determinazione.
Il risultato è un Heavy Metal senza fronzoli, sperimentazioni o contaminazioni di sorta, a parte alcuni picchi di cattiveria che virano verso il Thrash senza, però, esasperarne la ferocia.
Il platter inizia con ‘All In’, brano introdotto da una chitarra cacofonica che induce un senso di angoscia. Poi parte il brano vero e proprio, potente, cupo ed arrabbiato, con un refrain duro e determinato ed un assolo, lento e melodico, che vi si contrappone raccontando una propria storia.
Segue ‘Falling in Reverse’, uno scambio di potenza e melodia che prima esplode in una cadenza disperata e poi in un’accelerazione epica che porta ad una più moderna ritmica stoppata, dove il cantato scream domina insieme ad un assolo articolato.
‘Ejaaa’, è un brano moderno cantato in dialetto sardo antico: un’interessante fusione tra il passato che non si deve dimenticare ed il presente. La musica grintosa e la melodia della voce viaggiano assieme in un armonioso contrasto fino a che quest’ultima non si trasforma in uno scream aggressivo. Contraddistingue il pezzo una certa epicità di fondo ed un rallentamento disperato prima dell’accelerazione finale.
‘Winners in the Desert’ è caratterizzata da una narrazione intensa ed un’apertura melodica e luminosa che poi muta per indurirsi intensamente prima dell’assolo che richiama la melodia iniziale.
Si raggiunge la metà dell’album con ‘Soul Destruction’, un Thrash ‘N Roll coinvolgente e diretto dotato di un valoroso assolo. Un pezzo che impedisce ogni tentativo di stare fermi.
‘Trip in the Hell’ è demonicamente geniale, dura e pestata, con i suoi vocalizzi e controcanti infernali ed un finale imprevedibile che dimostra come gli Shockin’ Head, pur facendo molto sul serio, sanno anche divertirsi.
Si giunge alla Title Track, ‘Xxmiles’, potente, pesante ma anche melodica.
Chiude ‘Blame Game’, veloce e dinamica con un assolo lungo e coinvolgente ed un finale adattissimo alle sedi live.
Un bel lavoro questo ‘Xxmiles’. Gli Shockin’ Head hanno intrapreso la strada giusta, esordendo con tutto il loro carattere e la loro voglia di emergere. Auguriamo loro un buon futuro, una densa attività live ed attendiamo, con pieno interesse, il prossimo lavoro.