Recensione: Year Of The Witch
Il quinto lavoro in studio dei Seven Witches si intitola “Year of the witch” e si presenza come un lavoro molto retrò, decisamente indirizzato agli amanti del metal classico degli anni ottanta. Questo platter, e il sottoscritto recensore, sono mossi da uno spirito puro e integerrimo che non prevede innovazioni o cambiamenti di sorta. Il motivo di questo è semplice, il metal è perfetto così come è sempre stato, e nessuno sente l’esigenza di stravolgerlo.
Nei Seven Witches c’è un cantante leggendario, una vera icona del metal americano e credo che solo la sua presenza giustificherebbe ampiamente l’acquisto di questo album. Parlo di James Rivera, un mito che ha legato le sue performance a gruppi leggendari del passato come come gli Helstar e recentemente ci ha deliziati in band quali Destiny’s End, Distant Thunder e naturalmente i Seven Witches. Nel caso non conosceste ancora la band in questione posso dirvi che i Seven Witches sono nati dalla volontà del chitarrista Jack Frost, un elemento carismatico ed estremamente versatile che ha nel suo genoma i tratti distintivi della tradizione metal degli anni ottanta. Il nostro Frost ha collaborato con diverse band, la sua grande occasione venne sprecata dopo una breve collaborazione con i Savatage che lo scaricarono senza troppi complimenti e non per sui demeriti. La carriera dei Seven Witches è passata tra alti e bassi, personalmente non ritengo molto validi i loro primi due album, si tratta di dischi piacevoli ma nulla di più. Con l’arrivo dell’ex Crimson Glory Wade Black al microfono e la composizione del terzo “Xiled to infinity and one” la band fece un balzo in avanti di notevole importanza. Nel presente dei Seven Witches emerge anche il nome di Joey Vera, bassita degli Armored Saint, il quale non ha partecipato alle sessioni del nuovo disco essendo impegnato con gli Anthrax. Al suo posto è stato ingaggiato l’ex Winters Bane Dennis Hayes che suonò sul meraviglioso “Heart of a killer” con un certo Tim “Ripper” Owens, prima del suo ingaggio nei Judas Priest. Gli ingredienti sono decisamente promettenti e il nuovo “Year of the witch” non deluderà sicuramente le aspettative di chi ha amato i lavori precedenti dei Seven Witches. Il nuovo album non raggiunge il livello stellare del precedente “Passage to the other side”, il quale provocò un infarto a tutti i metallari coriacei dell’emisfero boreale, comunque si piazza sicuramente tra i migliori lavori della band.
L’apertura del disco è affidata alla ruffianissima “Metal asylum” una canzone semplice e diretto che nel suo testo elenca una serie di band storiche della tradizione metal mondiale. Sentire James Rivera urlare: “Judas Priest!!!!!!!” all’inizio è qualcosa di commovente. Il platter esplode con la title track, un brano quadrato e giocato sul rifferama energico del solito ottimo Frost, il profilo vocale di Rivera si mantiene basso e malvagio dando al pezzo il giusto appeal oscuro tipico del grande metal americano degli anni ottanta. Le successive “Fires below ” e “Cries of the livinig” sono due spudorati esempi di metallo pesante composti da una band fedele e integerrima, semplicemente perfetti. Con “If you were god” e “Can’t find my way” i Seven Witches giocano a fare i Twisted Sister, i brani hanno un appeal immediato e divertente che conquista l’ascoltatore nel raggio di pochi secondi. Più cattive e veloci le sette streghe confezionano un pezzo magistrale come “Voice of Jacob”, qui il gusto compositivo della band emerge nettamente. Bellissima “Haunting dreams” con un James Rivera semplicemente splendido, i suoi acuti al vetriolo sono i protagonisti di questo brano. La conclusiva “The prophet is you” rimarca gli stilemi della band puntando su un sound granitico e un’architettura ritmica di grande spessore. Un altro esempio di bravura da parte di questi ragazzi.
C’è poco da aggiungere, se siete dei metallari di stampo classico, se avete già apprezzato questa band in passato credo proprio che il nuovo “Year of the witch” vi piacerà tantissimo. Se ancora non li conoscete, colmate al più presto questa imbarazzante lacuna!
01. Metal Asylum
02. Year Of The Witch
03. Fires Below
04. Cries Of The Living
05. If You Were God
06. Can’t Find My Way
07. Act 1 Whispers
08. Act 2: Voice Of Jacob
09. Act 3: Mirror To Me
10. Act 4: Haunting Dreams
11. Act 5: Jacob Speaks
12. Act 6: Circles
13. Act 7: The Prophet Is You
14. Act 8: Dream Or Reality