Recensione: Yearning For The Grotesque
Ho atteso con sincera curiosità il primo lavoro di questa band spagnola su Avantgarde Records, e devo ammettere che è valsa la pena di aspettare. Ho ora in mano un lavoro che rispecchia innanzitutto la maturità e l’esperienza di un gruppo dedito al Death metal da anni. Ne è passato di tempo da Carnivoracity, quel mcd che ci aveva presentato una band diretta, oscura, grezza, fedelmente death metal. E se oggi abbiamo l’occasione di sentire una versione più elavorata di quegli stessi Avulsed, non crediate che tra le note di questo ultimo cd non rieccheggino ancora distintamente gli echi del loro passato.
Non è corretto dire che il suono sia più morbido o più pulito; la stessa parola “maturo” trae fortemente in inganno. Di fatto gli Avulsed hanno aggiunto nuovi elementi, senza però dover soffocare quanto rimane delle loro radici. Così su pezzi apparentemente di classico stampo death (il loro sound mi ha sempre fatto venire in mente la scena statunitense) troviamo aperture chitarristiche molto belle, che rendono il cd appetibile per tanti che fino ad oggi avevano completamente snobbato questo nome. Due esempi tipici sono “Devoured Of The Dead” e “Daddy Stew”, delle quali risulta evidente la cura degli arrangiamenti e la continuità presente anche tra le parti apparentemente più eterogenee.
Questo è sicuramente un aspetto grandioso del cd: nonostante la varietà di soluzioni che la band sperimenta, non esiste un solo punto discontinuo, che lasci pensare ad un songwriting carente. Mi pare palese la gran cura che è stata dedicata al dare non solo alle canzoni singole, bensì all’intero cd, un’omogenerità che non scade assolutamente mai nell’appiattimento. E come in ogni altro loro cd, avremo di che godere della voce iper-gutturale di Dave Rotten, e delle parti di batteria che non disdegnano le accelerazioni ma che nemmeno sfociano in eccessi. Questo loro modo di suonare ancora una volta ci ricorderà che è esistito un altro modo di suonare death metal, che qualcuno oggi vuole far rivivere.
Prima di chiudere cito la conclusiva “Decrepit Sight”, una vera anomalia per questo gruppo. Immediatamente mi ha riportato alla mente le atmosfere più doomish di The 4th Dimension degli Hypocrisy, e vi assicuro che è stato un piacevolissimo deja-vu. Ciò che ho scritto di questo lavoro rispecchia il mio infinito rispetto per la loro attitudine, e vuole esserne l’ennesimo elogio; Yearning For The Grotesque però non vive solo di questo, ma anche di buonissimo death metal. Quindi, anche se non siete dei die-hard fans, sappiate che saltarlo a piè pari è un grosso, grosso errore.
Matteo Bovio
Tracklist
01. Wormeaten
02. Devourer Of The Dead
03. Pale Red Blood
04. Sick Sick Sex
05. Daddy Stew
06. I Feel Good… Eating Human Flesh
07. Foetivorous Marriage
08. Morbid Chef
09. Cadaver Decapitado
10. Decrepit Sight