Recensione: Your Fatal Embrace
Nata nel 1997 e con alle spalle due album discretamente accolti dalla critica, gli Arcana XXII, prima e unica formazione metal della Namibia, arrivano al terzo episodio da studio. Il disco è datato 2003 ma lo sbarco nel vecchio continente arriva solo in questa prima metà del 2005.
Questo nuovo Your Fatal Embrace è una mistura di tanti, forse troppi, ingredienti del metal melodico. Ci sono riff estremamente heavy metal come quello che troviamo all’inizio di Survive, e che con la dovuta cognizione di causa avrebbero potuto essere delle buone impalcature per pezzi dal traino discreto o quantomeno sufficiente. Peccato che la band si inoltri in continui cambi di direzione che non fanno altro che martoriare i pochi episodi vicini alla sufficienza dell’album. Ecco il morbo principale di tutto il lavoro, che non evita di infettare anche le altre composizioni del lotto, portando nel baratro anche quelle idee salvabili che fanno capolino qua e là come l’incedere veloce di Warlords of the Storm. Parti heavy, strofe power, passaggi quasi hard rock, riff con ventate prog… il problema fondamentale è che per giostrarsi in maniera produttiva tra tutte queste sfaccettature occorre una certa dose di competenze e capacità, altrimenti si finisce per partorire composizioni confusionarie ed estremamente noiose, cosa che succede il più delle volte in questo disco. Evitando commenti sulla pronuncia, sulla quale possiamo tranquillamente soprassedere (nessuno ha mai puntato il dito contro Klaus Meine, e ci mancherebbe altro!), c’è un pessimo e a tratti inascoltabile cantato di Johann Smit, che in Unholy Tide gratta il fondo di un barile che non ha in verità mai avuto molto da offrire, rendendosi protagonista di una figura meschina in finale di ritornello (e tutto questo, in una registrazione da studio). Non si salvano nemmeno i tentativi di creare venature epiche o drammatiche, anzi forse la sofferenza per le orecchie qui è ancora maggiore (vedi Mordor).
Resta per me un arcano irrisoluto cosa una etichetta dedita al pagan nordico come la teutonica Einheit abbia sentito in questa band, e spero per lei che gli episodi precedenti abbiano viaggiato su livelli ben diversi.
Your Fatal Embrace può attirare qualche simpatia per la provenienza geografica insolita e il trattamento sociale che immaginiamo possa esistere intorno alla band nelle terre natali, ma al di là di questo, ci resta un disco profondamente inabissato nell’inutilità della mediocrità più totale. Nulla di nuovo o personale all’orizzonte e, ancora peggio, nemmeno troppi spunti di sorta, la maggior parte dei quali cadono vittima di un prodotto in continuo vagare tra tentativi più “commerciali” e altri modernisti. Metal melodico estremamente modesto per un disco che passa senza lasciare alcun segno… positivo.
Tracklist:
01. Into the Heart of Darkness (Intro)
02. Survive
03. Sweet Immortal
04. Warlords of the Storm
05. Cthulhu Dreams
06. Out of Control
07. Unholy Tide
08. Wildhunt
09. Mordor
10. Your Fatal Embrace
Alessandro ‘Zac’ Zaccarini