Recensione: Your Omen
Album numero due per i romagnoli Neurasthenia, attivi dal 1996 al 2004 con il monicker di Animalator, periodo suggellato da un paio di demo in bacheca. Il cambio del nome porta all’uscita di altri tre demo e l’esordio su full length è targato 2007, a opera della UK Division Records, con l’album Possessed. Your Omen vede la luce sotto l’egida della sempre attivissima My Graveyard Productions e consta di dieci brani – compresi Intro e Outro – per una durata limitata a meno di quaranta minuti. Booklet di sedici pagine ben curato, contenente tutti i testi ed elaborate foto per ogni componente della band. Produzione di sicuro livello che esplicita il messaggio diretto dei Nostri senza fronzoli di sorta, curata dallo stesso gruppo e dall’etichetta bresciana.
L’intro di turno costituisce solo la pace prima della tempesta, per l’occasione aperta dalla title track, che si rivela un tuffo nel Thrash d’annata bello e buono, innervato dalla credibile voce di Neil, aggressiva e potente come il genere pretende. Da sottolineare il grande il lavoro delle due chitarre e la cura in fase di produzione nel lasciare il giusto spazio e bilanciamento a ogni singolo strumento, proprio per poter ben evidenziare la forza d’insieme del gruppo. Non sono solo dei “pestoni” fine a se stessi questi Neurasthenia come ulteriormente confermato dal secondo brano in scaletta, quel Go Fuck Themeselves!!! che fa del refrain da concerto il proprio punto di forza, annegato al meglio fra riff classici di scuola HM americana. Church Of Tomorrow paga pegno ai Metal Church del passato, Filthy Lucre è ancora Thrash da headbanging sfrenato mentre Liar #1 costruisce le proprie fortune su stilemi che rimandano al binomio vincente “cavalcata+chorus”, ottimo da proporre in sede live dove si sa, i Nostri danno il meglio. L’integerrima No Politics riecheggia fieramente quanto fatto da altre band tricolori nei decenni precedenti – si legga Bulldozer -, anche per via dell’interpretazione canora di Neil, molto vicina ad AC Wild nei passaggi più sofferti, poi ancora mazzate anni Ottanta snodate all’interno dei riff straclassici di Thrash Is Back In Town!, pezzo dalla potenza devastante grazie anche al notevole lavoro in doppia cassa di Steve Rivolta. Episodio che nella sua semplicità e crudezza costituisce l’highlight di Your Omen, roba da spezzarsi l’osso del collo a furia di menare capocciate su e giù senza ritegno. Non cambia di una virgola il messaggio dei bolognesi nemmeno con la song posta in chiusura: Hate My Family si sviluppa fra cambi si tempo e violenza cieca, con chorus a la Extrema dei tempi d’oro: era pre contaminazioni varie e successive.
Seppur senza raggiungere i livelli di “killing attitude” dei compagni di label National Suicide, i Neurasthenia colpiscono nel segno per qualità espressa. La rilettura della lezione dei grandi maestri americani della musica dura, anche se non porta a particolari novità di sorta – come peraltro difficilmente accade anche in altri ambiti -, permette ai Nostri di proporre il proprio prodotto con fierezza e convinzione. Dal vivo, poi, sono letteralmente letali, sia per immagine che per piglio sul palco, che è quello che conta davvero per una band Heavy/Thrash. La Loro sana dose di violenza profusa senza sconti di sorta al Black Rose di Acquafredda(Bs) lo scorso luglio ronza ancora di tanto in tanto fra i miei padiglioni auricolari…
Stefano “Steven Rich” Ricetti
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Tracklist:
01. Intro
02. Your Omen
03. Go Fuck Themselves!!!
04. Church Of Tomorrow
05. Filthy Lucre
06. Liar # 1
07. No Politics
08. Thrash Is Back In Town!
09. I Hate My Family
10. Outro
Line-up:
Neil – Vocals, Rhythm Guitars
Lehmann – Fretless Bass, Backing Vocals
Phil – Lead Guitars, Backing Vocals
Steve Rivolta – Drums, Percussions