Recensione: Your Prayers Mean Nothing
Proclamata a caratteri cubitali la loro assoluta fedeltà al Death Metal, gli Infernal Legion si propongono con un secondo full-lenght perfettamente in linea con la loro causa ma deludente per gli amanti del genere. Non che manchino gli elementi essenziali: in questo senso il gruppo è ortodosso. Ma, in sè, l’accozzaglia di clichè distribuiti nelle sei tracce non basta a dare spessore al lavoro, uno dei più deludenti che la Moribund Records, etichetta dai titoli interessanti, abbia sin oggi prodotto.
“Frenzy The Legion“, più che un’intro, è un ostacolo all’ascolto. 6 minuti o più di strumentale, messi su con una manciata di riff ricombinati fra loro senza troppa inventiva, senza il minimo slancio, senza nessuna cura per gli arrangiamenti. Spiace notare che le successive tracce non aggiungeranno nulla a quanto si è detto fin ora, se non un normalissimo cantato in growl e qualche piccola variazione in più nelle strutture.
A voler essere pignoli ci sarebbero molte critiche da fare al lavoro. Senza scendere nei dettagli, colpiscono negativamente la povertà del song-writing e la piattezza dell’esecuzione. Sul primo, già si è detto a proposito delle strutture delle canzoni, giocate su una manciata di idee tirate fin troppo per le lunghe; ma anche i singoli riff spesso danno sgradevoli sorprese, soprattutto riguardo ad alcune armonizzazioni senza nè capo nè coda. Riguardo all’esecuzione, ha remato contro una produzione monotona, che non ha fatto che ampliare una generale carenza del gruppo. Non ha scuse però la pessima prova del batterista, incapace di trovare buoni passaggi nei cambi e completamente fuori tempo negli stacchi di doppia cassa.
Molti gruppi stanno ancora cavalcando l’onda nostalgica, quella che ha riportato il Death Metal d’annata ad essere uno dei generi più gettonati nell’estremo. Proporre un paio di riff alla Deicide non basta però a mettere in piedi un buon album. Your Prayers Mean Nothing è, spiace dirlo, tagliato fuori da qualsiasi paragone con i gruppi che attualmente stanno portando avanti con coerenza lo stesso tipo di discorso. Mancano di ispirazione, di idee chiare sulla scelta sonora e, inaccettabile per chi si cimenti nel genere, di preparazione tecnica. Un album che probabilmente non troverà spazio neanche nei cuori dei più cocciuti deathsters.
Matteo Bovio
Tracklist
01. Frenzy The Legion
02. Your Prayers Mean Nothing
03. Forest Of The Diseased
04. Inverted Crucifix
05. Precision Butchery
06. Christian Genocide